California, nascondono droga nell'auto della rivale: coppia di avvocati condannata a risarcirla con 6 milioni di dollari

California, nascondono droga nell'auto della rivale: coppia di avvocati condannata a risarcirla con 6 milioni di dollari
Pensavano che infilare droga nell'auto della loro acerrima nemica per poi denunciarla alla polizia fosse un'idea brillantissima: l'avrebbero fatta arrestare,...

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Pensavano che infilare droga nell'auto della loro acerrima nemica per poi denunciarla alla polizia fosse un'idea brillantissima: l'avrebbero fatta arrestare, licenziare e umiliare davanti a tutti. In poche parole: se ne sarebbero liberati per sempre. Le cose sono andate in maniera leggermente diversa: Kent Easter e Jilly Easter, diabolica coppia di avvocati che la legge dovrebbe conoscerla bene, hanno finito per rovinarsi con le proprie mani. La soddisfazione che avevano provato all'inizio vedendo la loro vittima in lacrime, incastrata dalle loro false accuse, si è trasformata in disperazione ora che sono stati radiati dall'albo e sono stati condannati a versare alcuni milioni di dollari di risarcimento alla "nemica". Senza contare che, nel frattempo, hanno anche divorziato.


La discesa verso il precipizio partì per un motivo banalissimo nel 2010, quando Jill affrontò a tu per tu Kelli Peters, ex presidente dell'associazione genitori-insegnanti della Plaza Vista School di Irvine, in California, chiedendole spiegazioni sul perché suo figlio, che all'epoca aveva sette anni, non la stesse aspettando davanti all'istituto all'orario d'uscita. Kelli le rispose semplicemente che il bimbo era "un po' lento" nel prepararsi e uscire. Apriti cielo. Jill interpretò quella risposta come un insulto all'intelligenza di suo figlio, il rapporto tra le due si trasformò in un vero conflitto la cui escalation arrivò all'apice dopo un anno, quando Jill denunciò Kelli per stalking nei confronti del figlio e pretese che l'insegnante fosse rimossa dall'incarico. Le sue richieste caddero nel vuoto: la scuola difese la docente rispondendo di non aver rilevato alcuna irregolarità nei suoi comportamenti. 

A quel punto, nel 2011, Jill e Kent misero a punto il loro piano. Dopo aver infilato droga nell'auto di Kelli, Kent chiamò la polizia sotto un nome inventato e falsificando la voce, segnalò che la donna stava guidando in modo pericoloso e ondivago nei pressi della scuola. Kelli fu fermata e tenuta sotto interrogatorio per due ore dalla polizia, mentre la sua auto fu perquisita. Sconvolta e in lacrime, sotto gli occhi della figlia e di tanta gente, con un enorme senso di umiliazione tentò di far capire agli agenti che qualcuno l'aveva incastrata. 


Alla fine, comunque, Kelli non venne incriminata. Da lì partì la causa contro gli Easter: venerdì, finalmente, la vicenda si è conclusa. La giuria ha impiegato meno di un'ora per darle ragione e assegnarle un risarcimento danni enorme: 5,7 milioni di dollari per lo stress e gli choc subiti nell'arco di una saga durata sei anni. Dopo aver ascoltato il verdetto, Kelli ha pianto: questa volta erano lacrime di gioia. Gli Easter, dall canto loro l'hanno accusata di aver esagerato nel descrivere le sue angosce per incassare più soldi possibile. Kent, d'altra parte, aveva comunque ammesso di essere stato lui a nascondere la droga nella sua auto: «Molto stupidamente, purtroppo, sì, sono stato io» aveva risposto in aula. L'avvocato, comunque, una settimana prima dell'avvio del processo aveva dichiarato fallimento e in tribunale si è difeso da solo dicendo di non avere soldi per pagare un legale. Il suo ultimo processo per chissà quanto tempo, visto che ora la sua licenza professionale è stata sospesa. Ancora peggio è andata a Jill, che è stata radiata dall'albo professionale.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero