Sono la crisi nucleare e i rapporti con Pyongyang i principali temi all'ordine del giorno della visita del presidente americano Donald Trump in Corea del Sud. Trump ha fatto...
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Trump ha inoltre chiesto sostegno a Cina e Russia, paesi i cui rapporti con il regime di Kim Jong-un sono considerati quantomeno ambigui: «Aumentino la pressione su Pyongyang», è stato il monito di Trump, che incontrerà nella sua prossima tappa il presidente cinese Xi Jinping: «La Cina si sta impegnando molto per risolvere il problema della Corea del Nord», ha detto.
Intanto, poco prima dell'arrivo di Trump a Seul, Kang Kyung-wha, ministro degli esteri sudcoreano ha chiesto, in un'intervista all'emittente americana Nbc, una risoluzione «pacifica e diplomatica alla crisi. «Le opzioni militari servono a dare maggiore forza alla diplomazia», non per essere utilizzate contro il nord, ha affermato il ministro. «Un'altra guerra nella penisola coreana non deve accadere. Siamo molto chiari su questo», ha affermato Kang, che poi ha mostrato cautela sull'assenza di provocazioni da parte di Pyongyang nelle ultime settimane: «Ci sono molte possibili chiavi di lettura. Una è quella di pensare che il messaggio stia finalmente arrivando, l'altro è ipotizzare che stiano usando questo tempo per mettere a punto qualche aspetto tecnologico di quella che potrà trasformarsi nella prossima provocazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero