È l'ospite difficile, e al G20 non è arrivato in punta di piedi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: da Varsavia, prima del summit, ha attaccato Mosca,...
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Gli unici a meritare i suoi (sperticati) elogi, almeno nella giornata di oggi, sono stati i polacchi, «anima dell'Europa». Il popolo «orgoglioso» che né i nazisti tedeschi né i comunisti russi hanno potuto piegare. È il prologo del suo debutto a un vertice complicato dove, lo ha ripetuto Angela Merkel, «non si tacerà il dissenso», sforzandosi comunque di lavorare sui punti di convergenza. E «vedremo» cosa uscirà in questo atteso comunicato finale. Gli sherpa hanno su che lavorare, fino alla fine, secondo la cancelliera.
La Russia «smetta di destabilizzare l'Ucraina, si unisca alla comunità degli Stati responsabili» e rinunci a «coprire regimi criminali» come quelli di Siria e Iran, ha avvertito il presidente Usa, che proprio ad Amburgo dovrà incontrare domani Vladimir Putin per il loro primo attesissimo bilaterale. Immediata la reazione del Cremlino: «Noi non destabilizziamo». Mentre dalle pagine dell'Handelsblatt di stamani, il presidente russo aveva espresso sostegno alla cancelliera per il suo G20: «Condividiamo le priorità tedesche», ha affermato, esprimendosi a favore del libero commercio, in grado di garantire crescita e scambio fra gli Stati, e dell'accordo sul clima di Parigi.
Nodi che la cancelliera ha affrontato in un incontro con l'inquilino della Casa Bianca in serata, nella città anseatica, mentre la Dpa metteva in circolazione una bozza del comunicato che sottolineerebbe l'isolamento di Washington sul clima, rendendo esplicite le divergenze. I 19 prendono atto dell'uscita di Washington dall'accordo di Parigi e gli Stati Uniti e confermano un generico «impegno per ridurre l'effetto serra», compatibilmente con la «crescita economica» e le esigenze sulla sicurezza energetica.
«Ci sono più opzioni, gli sherpa avranno un bel lavoro da fare per altre due notti», ha detto in proposito la cancelliera, salutando la stampa nel pomeriggio, e negando che vi sia già un epilogo messo nero su bianco. Sul tavolo dei leader mondiali anche la minaccia nordcoreana, su cui pure si sono confrontati Merkel e Trump. Dalla Polonia, il presidente Usa, in mattinata aveva minacciato di valutare «cose piuttosto severe» in risposta al recente test balistico intercontinentale, rivolgendo un appello a tutti i popoli del mondo per una reazione determinata al regime di Kim.
Fra i temi trattati nel discorso tenuto in piazza a Varsavia, la necessità di difendere l'Occidente: «La Nato è il sistema di difesa migliore del mondo», ha affermato. E l'Occidente, unito, «vincerà». «L'Europa deve però dimostrare di credere nel suo futuro, investendo soldi nella sicurezza di questo futuro». «Le parole sono facili, ma a contare sono i fatti. E per la sicurezza - voi lo sapete, tutti lo sanno e ognuno deve saperlo - l'Europa deve fare di più», ha incalzato.
Blindata dalla polizia - 20mila addetti alla sicurezza, fra cui 15mila agenti di polizia locali, 3.500 federali e 2500 unità dell'anticrimine - la bella metropoli dell'Elba attende in questi giorni oltre 50mila manifestanti anti-summit. La prima grande manifestazione, oggi al mercato del pesce, dove si sono radunati migliaia di dissidenti, è stata segnata da disordini e scontri con la polizia che ha usato idranti e spray.
Il Messaggero