Renzi vola da Macron mentre Berlino è ancora senza governo

Renzi (lapresse)
«Sono l’assistente personale di Barack Obama». Il primo contatto con il nuovo presidente francese Matteo Renzi lo ebbe a maggio a Milano quando chiamò al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sono l’assistente personale di Barack Obama». Il primo contatto con il nuovo presidente francese Matteo Renzi lo ebbe a maggio a Milano quando chiamò al telefono l’appena eletto Emanuele Macron per passargli l’ex presidente americano. Un colloquio di pochi secondi con la promessa di rivedersi presto. E così accadrà domani mattina quando Renzi verrà ricevuto all’Eliseo.


Una visita privata, precisa il protocollo presidenziale, ma non meno interessante e che accade proprio mentre a Berlino si segna il passo nella formazione del nuovo governo e l’astro della Merkel sembra calare. Quello che doveva essere il motore della riforma dell’Europa, picchia in testa perché manca ancora - e chissà per quanto - il ‘pistone’ tedesco.

Renzi, accompagnato dal sottosegretario Sandro Gozi e da Giuliano da Empoli, farà con Macron il punto sulla situazione in Europa e sicuramente racconterà la campagna elettorale che si è di fatto aperta in Italia.

Coincidenza vuole che Renzi incontri Macron proprio nel momento in cui mostra di aver archiviato tutte le tentazioni che lo volevano ripetere le gesta dell’ex esponente socialista che ha scalato l’Eliseo mettendosi in proprio con un movimento. ‘En Marche’  ha sbaragliato i partiti maggiori ma i due se la battono quando si valutano le rispettive  capacità rottamatorie.

La versione inclusiva di Renzi ha solo pochi giorni, ma qualche frutto sembra averlo già portato. Almeno a leggere le dichiarazioni molto nervose di molti degli esponenti della sinistra radicale.

Il tempo davanti è però ancora molto e i colpi di scena sempre dietro l’angolo, ma Renzi va da Macron anche per cercare modalità e idee per ribaltare la narrazione della campagna elettorale. Uomo che seduce ed in grado di piacere a destra come a sinistra,  Macron è un uomo dalle molto idee anche se nella riforma del mercato del lavoro dice di essersi ispirato all’italico jobs act. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero