Il vertice di Hannover dei quattro leader europei - Angela Merkel, Francois Hollande, David Cameron e Matteo Renzi - che ha concluso il viaggio di Barack Obama nel Vecchio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fin dal secondo dopoguerra le relazioni tra le due sponde dell’Atlantico hanno rappresentato l’asse del Mondo libero. Sia che si trattasse di affrontare il totalitarismo comunista o le campagne per i diritti civili, che si dovesse difendere il libero mercato o si rendesse necessario combattere il terrorismo islamista, Europa e America hanno sempre espresso il meglio dell’Occidente quando si sono mosse all’unisono.
Certo, la convergenza nel Novecento si è prodotta all’ombra di quella leadership americana che è stata esercitata secondo diverse modalità: con una <CF2>special relation</CF> verso i cugini del Regno Unito, con un distacco critico verso la Francia dagli umori nazional-gollisti</CW>.
E con una partnership amichevole con l’Italia che per mezzo secolo è stata la frontiera del mondo bipolare, quindi l’avamposto proteso sul Mediterraneo. Oggi i problemi sono mutati. Obama ha scelto Frau Merkel come interlocutrice privilegiata mentre esercitava - chissà con quali risultati ! - una <CF2>moral suasion</CF> verso i britannici per tenerli legati all’Europa unita. Alla cancelliera tedesca, «la mia amica e partner Angela», ha riconosciuto il merito di esercitare sull’immigrazione una visione lungimirante a fronte di coloro che vogliono erigere muri, e perciò «di essere sui profughi dalla parte giusta della storia». Con tale indicazione gli Stati Uniti hanno legittimato la controversa leadership tedesca in un’Europa che, a suo dire, deve essere «forte, prospera, unita e democratica». La maggiore preoccupazione americana riguarda l’unità della politica estera e militare di fronte al terrorismo. Fino ad oggi la sicurezza europea è stata in parte sostenuta dagli Stati Uniti che hanno alleggerito i bilanci di molti paesi dal relativo onere finanziario, allo stesso modo in cui lo zio Sam è intervenuto militarmente anche nelle crisi scoppiate alle porte dell’Europa: Balcani, Iraq e, da ultimo, Libia, se pure su iniziativa poi criticata di Francia e Inghilterra.
Ma il futuro non sarà più come il passato.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero