Dislessia, via al progetto per ridurre ritardi nella diagnosi

Dislessia, via al progetto per ridurre ritardi nella diagnosi
Promuovere in Italia un cambiamento culturale sul tema della dislessia con l'introduzione di strumenti digitali a sostegno dei bambini e dei genitori, per orientarli nelle...

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Promuovere in Italia un cambiamento culturale sul tema della dislessia con l'introduzione di strumenti digitali a sostegno dei bambini e dei genitori, per orientarli nelle scelte in modo consapevole. È questo il tema del progetto presentato oggi a Roma dalla Fondazione Telecom Italia, Ministero della Salute e Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, per la realizzazione di strumenti tecnologici in risposta a specifiche esigenze per la dislessia, accessibili a famiglie, docenti, studenti e pediatri attraverso un portale unico.


Il progetto si realizzerà nei prossimi 18 mesi attraverso tre iniziative che affrontano il tema in modo sistemico. In particolare, attraverso il portale un'apposita App, sviluppata dall'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l'Istituto di Scienze Applicate&Sistemi Intelligenti del Cnr, le famiglie potranno effettuare uno screening ultra-precoce dei disturbi della comunicazione e sarà possibile, attraverso l'acquisizione di dati puntuali individuare, secondo protocolli standard, i casi di bambini a rischio. Per i bambini in età scolare, ragazzi e adulti sarà poi possibile, con l'aiuto della piattaforma, effettuare una valutazione a distanza elaborata dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, un eventuale percorso di recupero online per le difficoltà di lettura e una sessione finale con verifica dell'apprendimento.

Il progetto nel suo complesso contribuirà, inoltre, a creare un unico osservatorio in Italia dei dati sulla diagnosi, sulle scuole «amiche» della Dislessia, sull'utilizzo dei libri digitali e degli strumenti compensativi e sui trattamenti efficaci. La dislessia è un disagio che coinvolge, in Italia, circa 2.000.000 di persone di cui 350.000 studenti, pari al 4,5% della popolazione scolastica, non ancora tutti diagnosticati.


«Ci siamo dati una missione provocatoria: attirare l'attenzione su un disturbo come la dislessia per inquadrarlo in un'ottica di soluzione - dice il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, presentando il progetto - Unire le nostre competenze digitali e conoscenze con il sistema sanitario e il sistema scolastico puo'innescare un circolo virtuoso, ed e' quello il nostro obiettivo. La nostra e' un'azienda di sistema, la prima in Italia per l'Ict e ha l'ambizione di essere la California italiana, che sviluppa progetti in vari settori, come scuola e sanita'». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero