​Diaz, poliziotto choc su Facebook: ci rientrerei mille volte

​Diaz, poliziotto choc su Facebook: ci rientrerei mille volte
«Io sono uno degli 80 del VII nucleo. Io sono quello della notte alla Diaz. Io ci rienterei mille mille volte». Un messaggio choc buttato là su Facebook. E una valanga di...

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«Io sono uno degli 80 del VII nucleo. Io sono quello della notte alla Diaz. Io ci rienterei mille mille volte». Un messaggio choc buttato là su Facebook. E una valanga di reazioni: indignazione ma anche solidarietà e commenti di approvazione. A scrivere è Fabio Tortosa, tra i poliziotti che il 21 luglio del 2001 fecero irruzione nella scuola genovese durante il G8. Una settimana fa la Corte di Strasburgo ha definito tortura quella praticata quella notte. E le frasi di Tortosa, romano di Ostia, 42 anni, sono state scritte all'indomani di quella sentenza che tanto ha fatto discutere.






Tra i tanti che gli rispondono non sono in pochi a fargli notare la violenza di quelle parole. Molti, però, sono quelli più o meno d'accordo con lui. E spicca il commento di un altro agente che dice di aver partecipato al massacro della Diaz: Sergio Cordò. Che scrive: «In quegli anni e specialmente in quei giorni ho vissuto momenti che resteranno indelebili nella mia mente e nel mio cuore. Eravamo 80 ma la nostra forza era inarrestable. 80 torturatori con le palle piene de stemmerde».



Nei commenti sotto al post di Tortosa si torna a parlare anche della morte di Carlo Giuliani. Contro il giovane ucciso in piazza Alimonda mentre assaliva una jeep dei carabinieri il poliziotto usa frasi che qua non possono essere ripetute perché troppo violente.



Fonti del Dipartimento di Pubblica Sicurezza rivelano che «sono in corso verifiche» sull'account di Fabio Tortosa per scongiurare l'ipotesi che possa trattarsi di un profilo falso. Pochi minuti dopo la diffusione delle notizie su internet l'account del poliziotto è sparito da Facebook.



«In relazione al post pubblicato recentemente su Facebook da un profilo apparentemente riferibile ad un operatore di Polizia - sottolinea la Polizia - il Dipartimento della Pubblica Sicurezza precisa che sono stati già avviati gli accertamenti relativi alla effettiva paternità delle dichiarazioni contenute». «Laddove effettivamente dovesse trovarsi conferma che le stesse sono state opera di un appartenente alla Polizia di Stato - conclude il Dipartimento - si avvieranno le conseguenti procedure disciplinari, laddove l'autorità giudiziaria non dovesse ravvisare profili di rilevanza penale».



Il post è stato rilanciato anche su Twitter assieme ad un altro del giorno successivo nel quale Fabio Tortosa sostiene tra l'altro che al di là della verità processuale «esiste la verità, quella con tutte le lettere maiuscole. Quella che solo io e i miei fratelli sappiamo, quella che solo noi che eravamo lì quella notte sappiamo. Una verità che non abbiamo mai preteso che venisse a galla».
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Il Messaggero