«Io sono uno degli 80 del VII nucleo. Io sono quello della notte alla Diaz. Io ci rienterei mille mille volte». Un messaggio choc buttato là su Facebook. E una valanga di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tra i tanti che gli rispondono non sono in pochi a fargli notare la violenza di quelle parole. Molti, però, sono quelli più o meno d'accordo con lui. E spicca il commento di un altro agente che dice di aver partecipato al massacro della Diaz: Sergio Cordò. Che scrive: «In quegli anni e specialmente in quei giorni ho vissuto momenti che resteranno indelebili nella mia mente e nel mio cuore. Eravamo 80 ma la nostra forza era inarrestable. 80 torturatori con le palle piene de stemmerde».
Nei commenti sotto al post di Tortosa si torna a parlare anche della morte di Carlo Giuliani. Contro il giovane ucciso in piazza Alimonda mentre assaliva una jeep dei carabinieri il poliziotto usa frasi che qua non possono essere ripetute perché troppo violente.
Fonti del Dipartimento di Pubblica Sicurezza rivelano che «sono in corso verifiche» sull'account di Fabio Tortosa per scongiurare l'ipotesi che possa trattarsi di un profilo falso. Pochi minuti dopo la diffusione delle notizie su internet l'account del poliziotto è sparito da Facebook.
«In relazione al post pubblicato recentemente su Facebook da un profilo apparentemente riferibile ad un operatore di Polizia - sottolinea la Polizia - il Dipartimento della Pubblica Sicurezza precisa che sono stati già avviati gli accertamenti relativi alla effettiva paternità delle dichiarazioni contenute». «Laddove effettivamente dovesse trovarsi conferma che le stesse sono state opera di un appartenente alla Polizia di Stato - conclude il Dipartimento - si avvieranno le conseguenti procedure disciplinari, laddove l'autorità giudiziaria non dovesse ravvisare profili di rilevanza penale».
Il post è stato rilanciato anche su Twitter assieme ad un altro del giorno successivo nel quale Fabio Tortosa sostiene tra l'altro che al di là della verità processuale «esiste la verità, quella con tutte le lettere maiuscole. Quella che solo io e i miei fratelli sappiamo, quella che solo noi che eravamo lì quella notte sappiamo. Una verità che non abbiamo mai preteso che venisse a galla». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero