Di Maio si muove sull'Ilva: vertice con Emiliano

Primi passo sullo stabilimento di Taranto
Luigi Di Maio è pronto a mediare sull'Ilva. Lo aveva anticipato il ministro per il sud Barbara Lezzi nell'intervista odierna al Messaggero. E infatti il capo...

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Luigi Di Maio è pronto a mediare sull'Ilva. Lo aveva anticipato il ministro per il sud Barbara Lezzi nell'intervista odierna al Messaggero. E infatti il capo politico del M5S lunedì incontrerà il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il prefetto di Taranto. 


Non a caso Di Maio sceglie come primo dossier pesante l'Ilva. Sull'acciaieria più grande d'Europa il ministro dello sviluppo economico aprirà un tavolo operativo che durerà lunedì e martedì. Nel contratto di governo si parla genericamente di riconversione. Sull'Ilva, Lega e M5S, hanno litigato a lungo poiché è uno di quei temi divisivi. 

«Mettere a norma l’Ilva nel rispetto degli standard Ue sarebbe troppo costoso per qualsiasi investitore. Se dovesse emergere che il piano pone massima attenzione all’impatto ambientale, troveremo una soluzione che concili occupazione e salute dei cittadini», ha detto Lezzi. 

Martedì alle ore 15:30 sarà la volta del Codacons che, ricorda una nota, era stata legittimata dal Consiglio di Stato a partecipare al tavolo tecnico con gli enti locali istituito dal Mise. «Siamo lieti che il Ministro Di Maio, a differenza del suo predecessore, abbia deciso di dare seguito all'ordine del giudice - spiega il presidente Carlo Rienzi - Incontreremo Di Maio e porteremo al Ministro le nostre proposte sull'Ilva: prima di tutto salvare l'azienda, riconvertendo gli impianti con il passaggio dal carbone al gas, in modo da eliminare l'inquinamento ambientale. In secondo luogo, chiederemo di procedere alla bonifica immediata del quartiere Tamburi, dove ancora oggi i bambini non possono andare a scuola nelle giornate di vento e sono costretti e rimanere chiusi in casa». «Riteniamo tuttavia sbagliata la decisione di incontrare in sedute diverse i sindacati, ArcelorMittal, enti locali e associazioni, come se i cittadini vittime dell'Ilva non potessero confrontarsi con lavoratori e con la proprietà dell'azienda» - conclude Rienzi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero