​Di Maio show, a Pescara fa il presentatore alla Berlusconi tra ovazioni e applausi M5S

Di Maio show. Tra ovazioni e applausi. Fa il presentatore alla Berlusconi. Illustra il programma, lancia lo slogan elettorale "Partecipa, scegli, cambia", fa vedere le...

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Di Maio show. Tra ovazioni e applausi. Fa il presentatore alla Berlusconi. Illustra il programma, lancia lo slogan elettorale "Partecipa, scegli, cambia", fa vedere le slide con su scritto "Di Maio presidente", non annuncia i nomi dei candidati che hanno vinto le parlamentarie ma ne presenta qualcuno. Il più acclamato - Benvenuto a bordo, cazzo", grida la folla qui a Pescare nella conventino grillina - e il comandante De Falco, l'anti-Schettino. E poi il giornalista Emilio Carelli, Elio Lannutti, Vincenzo Zoccano, non vedente e presidente del forum delle associazioni che si occupano di disabili. "Ha bisogno di presentazioni De Falco?", grida Giggino. E la platea: "Noooooo". E De falco: "Viva l'Italia!".


Lo show con i candidati eccellenti serve a dire: noi 5 stelle siamo i veri competenti. "Noi siamo gli onesti!", dice De Falco. Di Maio è euforico: "Vinceremo!!!". E Grillo? Prima Grillo è Paola Grillo, parlamentare, non Beppe. Di Maio lo ha pensionato: "C'è stato un tempo in cui solo una persona poteva unire tutta questa gente, ed era Beppe Grillo. Che resterà però una  parte fondamentale del movimento". Ciaone a Beppe, praticamente. E la Grillo che è sul palco e un'altra Grillo, Paola, parlamentare. Casaleggio è tutto di questo partito-azienda è dei nuovo candidati. Siede in prima fila. Ma la vera lista di chi correrà nel proporzionale doveva uscire nel pomeriggio e invece si fa attendere, forse perché contiene dei pasticci e comunque chi è rimasto fuori si cercherà di ripescarlo nella quota maggioritaria piazzandolo però in  collegi insicuri o già  persi.

Di Maio lancia battute come queste. "De Benedetti dice che siamo una sciagura, certamente lo siamo per lui. A me da premier non potrà telefonarmi, lo faceva con Renzi e si faceva dare le  spiate per giocare in Borsa". E ancora: "Tutti ci attaccano perché hanno paura di noi, e fanno bene ad averla". "Non siamo né di destra né di sinistra, siamo quelli  del buon senso".  

"Il governo per salvare Banca Etruria e le altre ha messo 20 miliardi. Noi invece titeoeremomimrisparmiatori e non il padre della Boschi". "E le promesse su tutto, dalle pensioni alle tasse. I suoi fan già chiamano Giggino "il presidente". Lui ci si sente. E chissà se Grillo, da Genova, lo starà guardando in streaming o se ne infischia.







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Il Messaggero