Si dividono, per la prima volta dopo quasi novanta giorni, le strategie politiche del M5S da quelle della Lega. Una divaricazione che potrebbe riconsegnare del tutto Matteo...
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Una doppia eventualità che il leader della Lega ha stoppato confermando i dubbi di coloro che dal 4 marzo sostengono che Salvini non ha mai avuto voglia di prendersi responsabilità di governo e ha chiesto l’incarico solo quando era sicuro di non poterlo avere. Non solo. Il reiterato “no” a Giorgetti conferma l’esistenza di qualche crepa tra i due.
Resta il fatto che Di Maio insiste per far partire un governo, anche senza l’euroscettico Paolo Savona, ma lo vorrebbe politico e con il M5S dentro. Salvini non vuole però rinunciare al piano B del professor Savona e dice no, anche se è pronto a far partire il governo Cottarelli. Magari con un’estensione o uscendo dall’aula. Di Maio però non lo può fare e così ora i due sostengono ipotesi di governo contrapposte mentre i mercati finanziari continuano ad essere nervosi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero