Francia, detenuto radicalizzato beffa i poliziotti con un trucco, lettera alla direttrice del carcere: «Ora sono libero»

Anthony Pondaven
Evasione con tanto di lettera di saluti alla direttrice del carcere di Brest. Per non dire dell'escamotage con cui un detenuto francese radicalizzato ha beffato i poliziotti...

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Evasione con tanto di lettera di saluti alla direttrice del carcere di Brest. Per non dire dell'escamotage con cui un detenuto francese radicalizzato ha beffato i poliziotti nel nord della Francia.


Secondo il quotidiano locale Ouest-France, si tratta di Anthony Pondaven, 21 anni, considerato «pericoloso». Il giovane, più volte condannato per lo più per reati comuni, era stato fatto uscire dalla cella per motivi medici. Sotto scorta, è arrivato all'ospedale Morvan, in città, ma - fingendo di doversi allacciare una scarpa - è riuscito a sottrarsi al controllo degli agenti che lo accompagnavano ed è fuggito. Lo aspettava una Peugeot 306 con dei complici a bordo.

Pondaven, schedato con la lettera «S», cioè considerato a rischio radicalizzazione - la stessa schedatura di tutti i jihadisti che hanno compiuto attentati in Francia negli ultimi 3 anni - era in carcere per furto d'auto. All'arrivo all'ospedale, nonostante fosse ammanettato, è riuscito ad aprire la portiera dell'auto e si è messo a correre. Un poliziotto è riuscito a placcarlo ma Pondaven si è divincolato ed ha raggiunto il veicolo dei complici che lo attendeva. Secondo Ouest-France, le guardie carcerarie che lo scortavano non erano armate.

Secondo fonti della polizia, nella sua cella - immediatamente perquisita - sono stati trovati due telefoni cellulari, che gli servivano, fra l'altro, per essere presente nei suoi account sui social network. Ha lasciato una lettera indirizzata alla direttrice del carcere, sulla quale c'è scritto semplicemente, «Je suis libre», sono libero. L'evaso è considerato pericoloso ed è sorvegliato per la sua radicalizzazione. È stato condannato diverse volte, finendo in carcere a più riprese, anche quando era minorenne.
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Il Messaggero