Un detenuto del carcere di Padova affetto da tubercolosi è evaso questa mattina dal reparto di Malattia Infettive dove era piantonato dalla polizia penitenziaria. L'uomo, un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sono stati momenti di grande tensione. Ora è assolutamente prioritario arrivare alla sua cattura». Lo afferma Donato Capece, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).
Il Sappe dà notizia «del ritrovamento, in una cella della Casa di reclusione patavina durante una perquisizione straordinaria, di ben 4 telefoni cellulari, perfettamente funzionanti e con altrettante sim card». Sotto accusa, per il Sappe, la vigilanza dinamica delle carceri: «Far stare più ore fuori dalle celle ai detenuti senza far nulla, girando da una parte all'altra, non vuol affatto dire umanizzare la pena ma determinare tensioni costanti e continue e favorisce addirittura che si possano verificare nuovi reati tra le celle! E che la vigilanza dinamica così com'è strutturata non funziona lo dimostrano il ritrovamento costanti di telefoni cellulari o droga a Padova e le decine di aggressioni a poliziotti penitenziari. Siamo stanchi di essere feriti, insultati, umiliati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero