Forse la frase rivelatrice per capire il personaggio, in un video-discorso torrenziale di 48 minuti - spacchettato in due filmati perché nel primo, a un certo punto, non si...
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Il filmino del 2014 dove sorride accanto a Domenico Spada? «Io non so neanche cosa sia il clan Spada, se ne occupa la magistratura - dice Dessì - Domenico Spada è una persona che gode dei diritti civili ed è campione italiano di pugilato. Ho visto anche Romolo Casamonica, sono libero di vedere la loro pratica sportiva».
Ma è sulla casa popolare a Frascati, con affitto stracciato da 7,7 euro al mese, che Dessì sa di dovere qualche spiegazione in più, lui che nel 2014, da candidato sindaco del M5S, si batteva per «la realizzazione di alloggi popolari per evadere le 189 richieste». Mostra allora i documenti con cui la madre l'ha ottenuta, negli anni 90, e dove, alla morte di lei, si è installato nel 2003. Pagando sempre un canone che lui stesso bolla come «vergognoso», anche negli anni, pare di capire, in cui sostiene di avere «guadagnato bene», grazie all'impresa di traslochi di cui ancora oggi è amministratore unico. «Vorrei pagare di più, anche 100 o 200 euro al mese, ma non me lo hanno fatto fare. Non sono un evasore fiscale, non ho rubato nulla», dice mentre promette querele a raffica contro il Pd. Insomma, sarebbe vittima di un complotto: «È stato tutto tirato fuori ora, dopo la presentazione delle liste, una consecutio temporum (dice così, ndr) precisa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero