L'Alitalia salva il Dc9 del Mondiale '82: sarà regalato al ​museo Volandia di Milano

Zoff, Causio, Pertini e Bearzot sul Dc9
L’aereo dei gloriosi Mondiali di Spagna ’82 è salvo: a strappare da una demolizione quasi certa il Dc9 presidenziale che, a poche ore dalla trionfale finale del...

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L’aereo dei gloriosi Mondiali di Spagna ’82 è salvo: a strappare da una demolizione quasi certa il Dc9 presidenziale che, a poche ore dalla trionfale finale del Bernabeu vinta per tre a uno contro la Germania, riportò a casa da Madrid Sandro Pertini e gli azzurri guidati dal commissario tecnico Enzo Bearzot ci ha pensato infatti la stessa Alitalia, l’azienda che ne detiene la proprietà dal 2007. La compagnia ha deciso di donare il velivolo, in cui l’allora Capo dello Stato, l’allenatore friulano, capitan Dino Zoff e Franco Causio diedero vita a una memorabile partita a scopone, alla Fondazione Museo dell’Aeronautica Volandia, a Malpensa di Milano, dove verrà conservato  con tutto il suo carico di (splendidi) ricordi.

 
“Siamo davvero felici che questa vicenda si concluda nel migliore dei modi”, ha commentato il presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo. “Alitalia ha sempre cercato di evitare che un simbolo della memoria nazionale andasse perduto. In quello scatto sono rappresentate alcune delle figure più amate e care a tutti gli italiani”.
 


L’azienda ha così dato ascolto alle richieste dei tanti che, non appena era stato paventato il rischio di un clamoroso smantellamento, si erano mobilitati per cercare di scongiurare una brutta fine a un simile monumento dell’orgoglio tricolore.
 
Un monumento che da molto tempo, però, non se la passa bene. Acquistato dalla Boeing, che, a sua volta, l’aveva ricevuto dall’Aeronautica militare, infatti, da ben sei anni il Dc9 giace inutilizzato all’esterno di un hangar dell’aeroporto di Fiumicino: troppo vecchio per volare ma anche per essere di supporto agli aspiranti tecnici addetti alla manutenzione, secondo i parametri di Alitalia.
 
Nessuno, poi, sembrava interessato a ospitarlo come reperto da museo e testimonianza dei magnifici tempi che furono: tre i soggetti fattisi avanti per averlo e altrettanti i tentativi andati a vuoto. Da qui, il rischio demolizione, un’eventualità che, nei giorni scorsi, aveva indignato reduci di Spagna ’82 come lo stesso Causio e il mondo della politica e che la compagnia di Montezemolo aveva detto di voler scongiurare: “E’ dal 2010 che proviamo a salvarlo, cercando dei compratori e chi inizialmente ha manifestato un interesse poi ha fatto un passo indietro. Alitalia ribadisce di essere pronta a fare  tutto il necessario, anche a donarlo, purché venga salvaguardato questo patrimonio della memoria storica del paese".
 

Detto, fatto. Ora il mitico Dc9 potrà godersi tranquillamente la meritata pensione in una location comoda e spaziosa, il minimo per la sua storia così leggendaria e così francamente irripetibile.
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Il Messaggero