Al Csm «le nomine non convergono sul candidato migliore, ma temo che» la prassi sia quella di «uno a me, uno a te e uno a lui» che è «una cosa...
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«Il Consiglio Superiore della Magistratura, pur dando atto della successiva smentita del dottor Davigo, respinge con fermezza le espressioni sulle nomine ai vertici degli uffici giudiziari italiani che, se vere, sarebbero gravi, scomposte e sorprendenti». Così una nota di Palazzo dei Marescialli, in cui si sottolinea che «le motivazioni» delle nomine «sono da chiunque verificabili dalle delibere pubbliche del plenum». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero