Anm, Davigo è il nuovo presidente: «Dialogo col governo ma esigiamo rispetto»

Piercamillo Davigo
L'ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo, leader di Autonomia&indipendenza, è il nuovo presidente dell'Associazione nazionale magistrati. Lo ha eletto per...

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L'ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo, leader di Autonomia&indipendenza, è il nuovo presidente dell'Associazione nazionale magistrati. Lo ha eletto per acclamazione il Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe. Davigo guiderà una giunta alla quale partecipano tutte le correnti della magistratura e resterà in carica per un anno. Al termine del suo mandato la presidenza sarà tenuta a turno da rappresentanti delle altre correnti. Davigo è stato il magistrato più votato alle ultime elezioni dell'Anm.


Il nuovo segretario dell'Anm, la seconda carica per importanza del sindacato delle toghe, è il pm romano Francesco Minisci. Fa parte di Unità per la Costituzione, la corrente di centro che ha anche altri due componenti in giunta. Vice presidente è il pm milanese Luca Poniz di Area (che ha anche altri due rappresentanti nel governo dell'Anm) mentre vice segretario è il giudice romano Corrado Cartoni, di Magistratura Indipendente, che in giunta ha anche un altro esponente.


Davigo oggi è stato protagonista di un botta e risposta con il premier Matteo Renzi: «Quel 'Brrr.. che paura' non mi è piaciuto per niente. Con il Governo bisogna dialogare, ma nel rispetto della nostra dignità», ha detto nel suo intervento al Parlamentino del sindacato delle toghe, richiamando la battuta che il premier fece, rispondendo alle proteste dei magistrati sul taglio delle ferie. E al premier, che intervenendo a Classedem ha criticato la diffusione di certe intercettazioni, Davigo ha risposto: «La pubblicazione di intercettazioni non pertinenti è già disciplinata dal reato di diffamazione. Non vedo il problema».​

«Non esistono governi amici ma nemmeno nemici», osserva Davigo, ma dobbiamo «pretendere il rispetto della nostra dignità». E ancora sulla questione del taglio delle ferie ai magistrati, Davigo osserva: «è possibile che il datore di lavoro decida di ridurre le ferie senza nemmeno consultarci? E perché bisogna far credere che il disastro della Giustizia dipenda dalle troppe ferie dei giudici? Non è così e questo va detto con fermezza: noi lavoriamo tanto e bene». Poi, citando un giudice inglese che era stato attaccato dal governo per aver assolto un imputato dall'accusa di terrorismo, aggiunge: «È giusto che ci sia tensione tra potere politico e giudiziario. Non sono i Paesi dove si vorrebbe vivere quelli in cui le decisioni dei giudici hanno sempre l'approvazione del governo». Nel resto del suo intervento l'ex pm di Mani pulite ha sottolineato l'esigenza di una Anm unita, ma anche capace di comunicare.


«Io non ho un carisma particolare - ha detto - ma un'esperienza che spero di trasmettere anche agli altri su come si comunica». I lavori del Parlamentino dell'Anm sono stati sospesi, per consentire ai vari gruppi che rappresentano le correnti della magistratura di riunirsi e definire in concreto il programma sulla base del quale varare la Giunta unitaria.
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Il Messaggero