Damasco, uccisi 175 lavoratori rapiti ieri dall'Isis: altri 140 in fuga

Damasco, uccisi 175 lavoratori rapiti ieri dall'Isis: altri 140 in fuga
L'Isis avrebbe ucciso 175 dei lavoratori di una fabbrica di cemento rapiti nelle ultime 48 ore durante un'offensiva a nord-est di Damasco. Lo riferisce oggi il libanese...

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L'Isis avrebbe ucciso 175 dei lavoratori di una fabbrica di cemento rapiti nelle ultime 48 ore durante un'offensiva a nord-est di Damasco. Lo riferisce oggi il libanese Daily Star citando fonti militari siriane. Le notizie sull'episodio restano tuttavia contraddittorie, a partire dal numero dei sequestrati. Ieri le fonti di informazione governative parlavano di 300 rapiti, l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) affermava che 140 erano fuggiti, mentre altri 170 erano finiti nelle mani dei jihadisti.


La notizia dell'uccisione di 175 operai siriani catturati dall'Is, però, non trova al momento conferme. Secondo quanto scrive l'Independent, l'agenzia di stampa Reuters ha prima dato la notizia citando l'esercito siriano e poi precisato che la fonte era stata «mal attribuita» e che non vi erano conferme in merito. La stessa al-Arabiya ha rimosso la notizia precedentemente pubblicata sul suo sito in arabo. Intanto fonti militari siriane citate dall'agenzia di stampa Sana chiariscono che «l'esercito siriano non ha diffuso alcun comunicato sul destino dei lavoratori» rapiti dall'Is.

Il ministero dell'Industria ha invece fatto sapere, sempre tramite la Sana, di essere in contatto con la compagnia che gestisce il cementificio e con le parti incaricate di verificare dove si trovino gli operai rapiti e impegnate a ottenere il loro rilascio.

L'uccisione dei 175 civili era stata invece riportata anche dall'agenzia russa Sputnik citando proprie fonti sul campo che si dicono «quasi certe» dell'avvenuta esecuzione di massa. Sputnik ha quindi riferito che 175 persone erano state assassinate «per la loro affiliazione religiosa», precisando che 75 dei rapiti erano riusciti a fuggire e altri erano stati liberati.
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Il Messaggero