Stalin era cattivo. Ma Lenin, no. Massimo D'Alema è tornato leninista. O forse non lo era mai stato prima, neanche da ragazzo, ma adesso nel suo spostamento a...
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Presenta un libro - intitolato «Questo è un fatto e i fatti sono ostinati. Lenin e l'Ottobre 1917» di Sergio Gentili - e spiega D'Alema: «La leadership di Lenin e la rivoluzione dimostrano la potenza creatrice della politica che può anche forzare i tempi della storia e compiere salti improvvisi». Certo - aggiunge - «ci furono eventi negativi, degenerazione autoritaria, ma io non credo che lo stalinismo sia stato in continuità con il leninismo».
Lenin «vide con chiarezza il nesso tra guerra mondiale e occasione rivoluzionaria, sostenne così la tesi della pace, che fu messaggio importante per un esercito allo sbaraglio». E ancora: «Il suo capolavoro consiste nella capacità di conquistare la maggioranza del Paese». Il che difficilmente accadrà, alle prossime elezioni, al Subcomandante Max. Ma l'importante è abbattere il Palazzo d'inverno del Nazareno.
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Il Messaggero