Dachau, rubata dal campo di sterminio la targa nazista "Arbeit Macht Frei", il Lavoro rende liberi

Dachau, rubata dal campo di sterminio la targa nazista "Arbeit Macht Frei", il Lavoro rende liberi
La targa con la scritta "Arbeit macht frei" ("Il lavoro rende liberI") è stata rubata dal cancello del campo di concentramento di Dachau, nei pressi di Monaco. Lo ha annunciato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La targa con la scritta "Arbeit macht frei" ("Il lavoro rende liberI") è stata rubata dal cancello del campo di concentramento di Dachau, nei pressi di Monaco. Lo ha annunciato il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung.






Il personale di sicurezza di Dachau si è accorto oggi all'alba che dall'ingresso dell'ex campo di concentramento mancava una parte di 190x95 cm: a differenza di Auschwitz, infatti, a Dachau la scritta "Arbeit macht frei" è incorporata nel cancello. Secondo la polizia i ladri hanno agito di notte scavalcando un altro cancello per raggiungere quello del lager, ma al momento non hanno altre informazioni.



E' da chiarire se si tratti di un gesto analogo al furto registrato nel 2009 ad Auschwitz: alcuni giovani neonazisti svedesi agirono per commissione di un miliardario collezionista nostalgico svedese. L'intelligence polacca catturò i ragazzi.




Immediate le reazioni di sdegno in tutta la Germania, ma soprattutto in Baviera, dove si trova Dachau. Il direttore della Fondazione bavarese dei memoriali dell'Olocausto, Karl Frellerm, ha parlato di un «atto vergognoso». Per la direttrice del museo di Dachau, Gabrielle Hammermann, è una «profanazione».



«Un episodio penoso e squallido. La speranza è che si tratti di un'azione sconsiderata di mitomani e che non ci sia alcun gruppo organizzato. C'è veramente da domandarsi quale scopo diano alla propria vita persone che si dedicano a gesti così inconsulti». Queste le parole con cui il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha commentato il furto della scritta "Arbeit macht frei" dal campo di sterminio di Dachau. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero