Cyberbullismo, ok del Senato: il ddl passa alla Camera

Cyberbullismo, ok del Senato: il ddl passa alla Camera
L'Aula del Senato approva praticamente all'unanimità il ddl contro il cyberbullismo. Ora il provvedimento passa all'esame della Camera. ...

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L'Aula del Senato approva praticamente all'unanimità il ddl contro il cyberbullismo. Ora il provvedimento passa all'esame della Camera.




«L'educazione corretta alla rete aiuta a superare il cyberbullismo, ma c'è un'altra cosa importante: la percezione del pericolo insito nell'uso scorretto della rete, per questo è necessario che la tutela dei minori sia considerata, percepita e agita come una responsabilità collettiva che deve essere condivisa dai genitori, dalle istituzioni e dagli operatori. La lotta al cyberbullismo non può prescindere dalle sinergie di queste forze e dall'uso consapevole del web da parte di tutti», commenta la senatrice Donella Mattesini, capogruppo Pd in commissione Infanzia intervenendo in Aula nel dibattito sul ddl Cyberbullismo.



«Il ddl in discussione - sottolinea Mattesini - è significativo perchè risponde ai bisogni dei ragazzi» visto che secondo i dati di Save the children «i due terzi ritengono che il cyberbullismo sia la principale minaccia nella loro vita». Ed è importante perchè «si fonda sulla prevenzione mettendo al centro la formazione del personale scolastico».



In più si definisce «un piano di azione integrato, anche attraverso la costituzione a livello nazionale di un tavolo tecnico composto da vari ministeri e proiettato a livello locale». Il tavolo, sottolinea la parlamentare, serve anche a formare «tutti i soggetti istituzionali e professionali che ne faranno parte» così «non solo si pone un argine al dilagare del fenomeno, ma si costruisce anche una nuova comune consapevolezza che aiuterà ad evitare altre pesanti conseguenze a chi usa non correttamente o in modo inconsapevole il web».



«Un uso consapevole e corretto della rete - sottolinea la parlamentare - vuol dire evitare anche altri danni terribili come la pedopornografia e i casi di prostituzione, attraverso l'adescamento in rete, come ha recentemente messo in luce l'indagine conoscitiva della Commissione Infanzia sulla prostituzione minorile».




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Il Messaggero