Diaz-Canel presidente, a Cuba finisce un'era: «No al capitalismo»

Miguel Diaz-Canel, 57 anni, è stato eletto oggi presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri dall'Assemblea nazionale, il Parlamento unicamerale...

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Miguel Diaz-Canel, 57 anni, è stato eletto oggi presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri dall'Assemblea nazionale, il Parlamento unicamerale cubano. Diaz-Canel, il primo capo di Stato cubano dalla Rivoluzione del 1959 che non porta il cognome Castro ed è nato dopo la Rivoluzione stessa, era l'unico candidato per questi incarichi ed è stato eletto da 603 dei 604 deputati del Parlamento unicamerale dell'Avana presenti. 


Diaz-Canel ha inaugurato oggi il suo mandato come presidente di Cuba con un discorso nel quale ha difeso la continuità della Rivoluzione comunista, in piena fedeltà con la «generazione storica» dei dirigenti che parteciparono nella guerra contro il regime di Fulgencio Batista. «Non c'è spazio per una transizione che comprometta l'eredità gloriosa della Rivoluzione», ha detto Diaz- Canel ai deputati dell'Assemblea Nazionale, pochi minuti dopo la sua elezione agli incarichi di presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri. «Il mandato che abbiamo ricevuto è quello di dare continuità alla Rivoluzione», ha aggiunto, sottolineando che «non c'è nessuno spazio per una restaurazione capitalista nell'isola» e «solo il Partito Comunista può garantire la sicurezza e il benessere del popolo cubano».

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Diaz-Canel segna dunque un momento cruciale di ricambio generazionale nel governo comunista dell'isola. Tutto si è svolto secondo il copione previsto, dopo che i deputati dell'Assemblea nazionale si sono riuniti ieri all'Avana per inaugurare la nona legislatura. La presidente della commissione per le candidature, Gisela Duarte, ha proclamato la lista unica di candidati per i diversi incarichi, che includeva Diaz-Canel per la presidenza del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri. Successivamente, la sessione è stata sospesa, per dare tempo ai deputati di studiare il curriculum dei candidati, fino a oggi. E così Diaz-Canel sostituirà Raul Castro (86 anni) al vertice dello Stato cubano, anche se Castro - che ha scelto di non presentarsi per una possibile rielezione - manterrà fino al 2021 l'incarico di segretario del Partito Comunista Cubano (Pcc), fulcro del potere e unica forza politica legale nel Paese. Castro ha detto oggi che il suo successore diventerà anche segretario del Pcc «quando io verrò a mancare».


Laureato in ingegneria elettronica nel 1982, Diaz-Canel ha iniziato la carriera nel partito nel 1993, quando è diventato primo segretario del Pcc nella sua provincia natale, Villa Clara (nel Centro-nord dell'isola). E' stato poi ministro dell'Educazione e primo vicepresidente del Consiglio di Stato. Malgrado la sua rapida ascesa nelle gerarchie interne del regime, finora è stato un dirigente di basso profilo, scarso carisma e posizioni poco note a gran parte della popolazione dell'isola. Le aspettative di un cambiamento più o meno radicale dopo la sua ascesa al potere sono quasi inesistenti. Negli ultimi mesi, mentre cresceva la possibilità della sua elezione, l'erede dei Castro si è limitato a ribadire in varie occasioni la linea ufficiale del Pcc: bisogna andare avanti con le riforme lanciate da Raul a partire dal 2008, ma con estrema prudenza e senza mettere a rischio il monopolio del potere politico.

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Il Messaggero