Non accennano a diminuire gli incendi che in questi giorni stanno mettendo in ginocchio il sud est della Francia. Nelle ultime ore diversi centri della Costa Azzurra sono stati...
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Tra di loro, anche una parte della famiglia del Granduca di Lussemburgo, che stava trascorrendo le vacanze nella Tour Sarrazine, la residenza estiva di proprietà del Granduca. A causa del forte vento che ha continuato a soffiare durante tutto il giorno, le fiamme hanno bruciato più di mille ettari di terreno, mobilizzando 540 vigili del fuoco e 5 aerei antincendio. In aiuto delle forze già impegnate sul posto è arrivata una squadra dalla regione dell'Ile-de-France, composta da 98 uomini e 32 automezzi.
I testimoni hanno parlato di uno scenario apocalittico, con le fiamme che hanno continuato a divampare tutta la notte sulle colline creando uno spettacolo infernale. Il primo ministro, Edouard Philippe, in serata sul posto ha constatato di persona l'entità del disastro e incontrato i pompieri. Nella mattinata, un secondo incendio è divampato vicino Martigues, piccolo centro nel dipartimento del Bouches-du-Rhone, a una cinquantina di chilometri a est di Marsiglia. In un primo momento, i 200 vigili del fuoco arrivati sul posto sono riusciti a riportare la situazione alla normalità, ma nel pomeriggio le fiamme si sono riaccese continuando a bruciare durante tutto il giorno.
A questo si aggiungono poi altri centri sulla Costa Azzurra, come quelli di Londe-Les-Maures e Peynier, anche loro confrontati a roghi improvvisi. Nonostante non sia ancora possibile accertarne le cause, la polizia ha fermato alcune persone, sospettate di aver appiccato il fuoco in diverse zone. Intanto, i roghi che da lunedì hanno bruciato 5mila ettari di terreno tra il sud est del paese e la Corsica continuano a preoccupare le autorità. In visita alla stazione di Biguglia, nell'Alta Corsica, ieri sera il ministro dell'Interno, Gérard Collomb, ha annunciato l'acquisto di otto nuovi aerei antincendio.
Ad oggi la flotta francese «è sufficiente» ha detto Collomb, sottolineando però che i mezzi «devono essere sottoposti a manutenzione ogni volta che tornano a terra», un procedimento che richiede tempo e costi elevati.
Il Messaggero