Francia, corte del Rodano, confessa l'omicidio e durante la pausa del processo si taglia le vene

Il crollo dopo l'ammissione di colpa. L'avvocato difensore: "Adesso è sollevato"
Approfitta di una pausa della corte per tagliarsi le vene: il tentato suicidio è avvenuto dopo aver ammesso, per la prima volta, di essere l’autore di un omicidio. Lo...

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Approfitta di una pausa della corte per tagliarsi le vene: il tentato suicidio è avvenuto dopo aver ammesso, per la prima volta, di essere l’autore di un omicidio. Lo ha raccontato Michel Jallot, difensore del principale imputato, all’Afp, l’agenzia di stampa francese. Yannis Varaille, 27 anni, nel maggio 2013 ha ucciso a colpi di cutter Fabian Ristic, di 14 anni, chiamato Léo da tutti gli amici. Martedì l’uomo è comparso davanti alla Corte di Assise del Rodano ed ha confessato: ha teso un agguato al giovane insieme a due complici, la sorella Marine di 22 anni e Anthony Berger di 31, lo ha ferito mortalmente con un coltello e poi ha annegato la vittima. Il corpo di Ristic, infatti, è stato ritrovato il giorno dopo sulle rive del Rodano con una ferita sul collo. Pare che Marine fosse gelosa di Léo e che il fratello Yannis, non potendo sopportare l'idea di quel ragazzo con una nuova fidanzata, avesse progettato l'imboscata e l'aggressione.


I sospettati sono stati arrestati all’indomani della tragedia e accusati di omicidio e concorso in omicidio. A tre anni dai fatti, durante il processo, Varaille ha chiesto che i genitori uscissero dall’aula per rivelare: «Sì, sono io che l’ho ucciso». Poi ha approfittato di un momento di sospensione, ha tirato fuori un rasoio che aveva portato con sé dalla prigione e si è tagliato le vene. Ma le guardie lo hanno sorpreso riuscendo ad evitare che affondasse le lame fino in fondo. Il suo avvocato difensore ha parlato di un crollo dovuto alla confessione: «Ha tenuto tutto per sé per anni ma adesso è sollevato. Il tentativo di suicidio indica un chiaro scompenso emotivo». Il verdetto verrà pronunciato venerdì sera. 
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Il Messaggero