Approfitta di una pausa della corte per tagliarsi le vene: il tentato suicidio è avvenuto dopo aver ammesso, per la prima volta, di essere l’autore di un omicidio. Lo...
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I sospettati sono stati arrestati all’indomani della tragedia e accusati di omicidio e concorso in omicidio. A tre anni dai fatti, durante il processo, Varaille ha chiesto che i genitori uscissero dall’aula per rivelare: «Sì, sono io che l’ho ucciso». Poi ha approfittato di un momento di sospensione, ha tirato fuori un rasoio che aveva portato con sé dalla prigione e si è tagliato le vene. Ma le guardie lo hanno sorpreso riuscendo ad evitare che affondasse le lame fino in fondo. Il suo avvocato difensore ha parlato di un crollo dovuto alla confessione: «Ha tenuto tutto per sé per anni ma adesso è sollevato. Il tentativo di suicidio indica un chiaro scompenso emotivo». Il verdetto verrà pronunciato venerdì sera.
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Il Messaggero