Corruzione e peculato: blitz al Comune di Maddaloni. Agli arresti sindaco e imprenditore, indagati consigliere e capo dei vigili

 La stazione unica appaltante avrebbe dovuto essere garanzia di legalità per gli appalti pubblici e invece, a Maddaloni, gli amministratori ne avevano fatto...

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 La stazione unica appaltante avrebbe dovuto essere garanzia di legalità per gli appalti pubblici e invece, a Maddaloni, gli amministratori ne avevano fatto "uso" per affidare almeno un'opera a un imprenditore dietro pagamento di una tangente. È questa l'accusa per i cinque amministratori del Comune di Maddaloni arrestati oggi all'alba. Si tratta del sindaco Rosa De Lucia, dell'assessore Cecilia D'Anna e dei consiglieri comunali Giancarlo Vigliotti e Giuseppina Pascarella. Assieme agli amministratori è finito in manette l'imprenditore Alberto Di Nardi, di Vitulazio: la sua società lavora da tempo con gli affidamenti della stazione unica appaltante. Il comandante dei vigili urbani, Bartolomeo Vinciguerra, e un altro consigliere comunale, sono invece stati raggiunti da un avviso di garanzia.


Secondo il quadro tratteggiato dai pm coordinati dal procuratore Maria Antonietta Troncone, i cinque arrestati, e gli indagati a piede libero, si sono accordati tra loro per una gara d'appalto da far vincere all'imprenditore titolare del gruppo Di Nardi. I sette sono infatti accusati, in concorso tra loro, di corruzione, tentata induzione a dare o promettere un bene e peculato. Le misure, spiccate dal gip su richiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere, sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Maddaloni, diretti dal capitano Pasquale Puca. I militari dell'Arma hanno eseguito anche il sequestro preventivo di beni per un milione di euro riconducibili all'imprenditore arrestato. In queste ore i militari stanno sequestrando una serie di atti in Municipio.











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Il Messaggero