La stazione unica appaltante avrebbe dovuto essere garanzia di legalità per gli appalti pubblici e invece, a Maddaloni, gli amministratori ne avevano fatto...
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Secondo il quadro tratteggiato dai pm coordinati dal procuratore Maria Antonietta Troncone, i cinque arrestati, e gli indagati a piede libero, si sono accordati tra loro per una gara d'appalto da far vincere all'imprenditore titolare del gruppo Di Nardi. I sette sono infatti accusati, in concorso tra loro, di corruzione, tentata induzione a dare o promettere un bene e peculato. Le misure, spiccate dal gip su richiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere, sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Maddaloni, diretti dal capitano Pasquale Puca. I militari dell'Arma hanno eseguito anche il sequestro preventivo di beni per un milione di euro riconducibili all'imprenditore arrestato. In queste ore i militari stanno sequestrando una serie di atti in Municipio.
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Il Messaggero