Un tonfo seguito da un urlo straziante, poi Florin Petru Strambu che grida «babbo, babbo, aiuto» e all’improvviso il silenzio. Una manciata di secondi....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È ancora sconvolto il 37enne romeno che da tempo vive ad Ostra Vetere con la moglie e l’altra figlia di 2 anni. Ieri è stato convocato nella caserma dei carabinieri di Corinaldo insieme alla zia e alla nonna del bimbo. Tutti testimoni di quanto accaduto quella terribile domenica, quando si erano diretti al frantoio per far macinare le olive. «Mia moglie era rimasta a casa ad Ostra Vetere con l’altra bimba - racconta - e Florin aveva chiesto di venire. Non aveva mai visitato un frantoio e allora lo abbiamo portato. Mi ha sempre tenuto per mano, non si è mai allontanato. C’erano i trattori e altri macchinari, poteva essere pericoloso e lui mi è stato sempre accanto».
Terminata la visita, i quattro si sono seduti su una panchina a pochi metri da quel pozzetto, di cui ignoravano l’esistenza. Era già buio. A illuminarli soltanto la luce che usciva dal locale dove era in corso la macinatura. Poi intorno alle 18.30 la tragedia. «Eravamo sulla panchina - prosegue il padre - Florin era seduto di fianco a me. A un tratto si è alzato, ha fatto appena due passi poi ho sentito un tonfo e un urlo. Non riuscivo a capire. Lui non c’era più e non si vedeva nulla intorno. Mi ha chiamato due volte: babbo, babbo, aiuto. Poi non l’ho sentito più». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero