L'obiettivo è uno e dichiarato: uccidere Kim Jong Un. Non è la trama di un film di spionaggio, ma poco ci manca. La Corea del Sud sta infatti lavorando ad una...
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Millecinquecento persone, una brigata speciale, chiamata evocativamente Decapitation Unit, unità decapitazione, e una sola missione da compiere. Dopo le numerose minacce di attacco nucleare da parte di Pyongyang, Seul inizia a temere davvero Kim, la cui stessa esistenza è una minaccia tale da giustificare la pianificazione dell'omicidio.
L'unità decapitazione sarà operativa entro fine anno e agirà col supporto di elicotteri e aerei da trasporto, che proveranno a portare a termine la missione con dei raid notturni lampo. Non è la prima volta che Seul trama per assassinare membri della dinastia Kim: già negli anni '60, dopo il mancato tentativo da parte del Nord di prendere il palazzo presidenziale di Seul, alcuni sicari provarono a raggiungere Pyongyang e uccidere Kim Il-sung, nonno dell'attuale dittatore nordcoreano, senza riuscirci.
A confermare la decisione di istituire la Decapitation Unit è stato il ministro della difesa sud coreano Song Young-moo. Una pubblicità, quella data dal governo alla notizia, che alcuni analisti interpretano con una strategia che punta direttamente ai nervi di Kim: «Il miglior deterrente che possiamo avere, oltre che avere le nostre testate nucleari, è far sì che Kim Jong-Un tema per la sua stessa vita» - ha detto al New York Times Shin Won-sik, ex stratega militare del governo di Seul. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero