Lo scontro diplomatico tra Malaysia e Corea del Nord, innescato dall'omicidio con il gas nervino agente Vx all'aeroporto di Kuala Lumpur di Kim Jong-nam, il fratellastro...
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Il ministero degli Esteri, ha annunciato l'agenzia Kcna, ha notificato la misura all'ambasciata della Malaysia a Pyongyang che sarà operativa fino a quando non sarà risolta «in modo imparziale» la vicenda di Kim. A stretto giro, Il premier malese Najib Razak ha duramente condannato la mossa definendo «ostaggi» i concittadini bloccati al Nord. In una nota, oltre a intimare l'«immediato rilascio», Najib ha annunciato di aver istruito la polizia su un analogo blocco della partenza dei cittadini nordcoreani dalla Malaysia, un migliaio secondo le stime più accreditate, «fino a quando non avremo certezza della sicurezza dei nostri connazionali» nel Nord, attualmente 11, di cui tre in forza all'ambasciata più 6 loro familiari, e altri due in forza alle agenzie dell'Onu.
«È un atto ripugnante, che tiene effettivamente ostaggi i nostri - ha notato il premier in una nota - nel disprezzo delle norme internazionali e le regole diplomatiche. Proteggere i nostri cittadini è la mia priorità e non essiteremo a prendere tutte le misure necessarie in caso di minaccia». Il premier ha convocato d'urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale. In un ulteriore sviluppo il governo malese deciderà venerdì se chiudere l'ambasciata nordcoreana a Kuala Lumpur. La polizia, nel frattempo, ha contrassegnato la sede diplomatica con un vistoso nastro di plastica giallo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero