Coppia dell'acido, la madre di Boettcher: «Alexander può crescere suo figlio»

Coppia dell'acido, la madre di Boettcher: «Alexander può crescere suo figlio»
«Non ho ancora visto il bambino. Il fatto che sia stato allontanato da Martina, penso sia stata una decisione sofferta da parte del Tribunale dei Minori. Io mi sono proposta in...

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«Non ho ancora visto il bambino. Il fatto che sia stato allontanato da Martina, penso sia stata una decisione sofferta da parte del Tribunale dei Minori. Io mi sono proposta in seconda battuta per l'affido, perchè in prima il legale aveva proposto mio figlio. E una volta chiariti bene i ruoli e le responsabilità di quanto accaduto, penso che Alexander possa crescere suo figlio». Sono la parole di un'intervista rilasciata a «Quarto Grado», da Patrizia Ravasi la madre di Alexander Boettcher, arrestato con Martina Levato nel dicembre 2014 con l'accusa di aver aggredito con dell'acido il 22enne Pietro Barbini.




«Se dovessero affidarmelo (il bambino, ndr) - ha proseguito la donna - lo riempirò sicuramente d'amore... lo supporterò in tutti i sensi e avrò un approccio molto educativo. Non lo priverò mai della presenza degli altri nonni, che penso sia fondamentale, e cercherò, per quanto possibile, di offrirgli una vita normale. Il bambino va preservato e protetto in tutti modi». «Sono una donna moralmente integra, per cui con mio figlio uso la stessa chiarezza e integrità - afferma Patrizia Ravasi -. Non mi ha mai sfiorato il dubbio che possa essere l'ideatore di un piano criminale. Ho sempre detto che mio figlio deve pagare per le reali colpe che ha, ma sono colpe che ritengo non siano criminali». «La coppia diabolica - osserva ancora - che ha riempito le pagine dei giornali non è mai esistita. In questo caso c'è una coppia genitoriale e un terzo uomo, che ha un ruolo fondamentale in questa vicenda». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero