Cop21, i leader del mondo alla prova dei fatti

Hollande e Renzi
Dal nostro inviato PARIGI A due settimane dagli assalti compiuti da fanatici terroristi, a Parigi si ritrovano 150 capi di...

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Dal nostro inviato

PARIGI
A due settimane dagli assalti compiuti da fanatici terroristi, a Parigi si ritrovano 150 capi di stato e di governo per discutere di ambiente e riscaldamento globale. La 21esima conferenza sul clima si carica di un'attesa supplementare perché qui, tra dieci giorni - quando si concluderà il summit - si potrà misurare anche la voglia di futuro e di attenzione alle nuove generazioni che, a parole, dicono di avere tutti i leader che oggi si alternano sul palco di Le Bourger.

La capitale francese è ancora sotto choc. Le strade sono militarizzate e nei negozi e supermercati si entra previa perquisizione delle borse.
«Rischiamo una guerra per l'acqua», ha sostenuto stamattina il presidente francese Hollande al quale è toccato aprire i lavori dopo il minuto di silenzio chiesto da segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon.

Renzi, arrivato ieri sera a Parigi direttamente da Bruxelles, porta alla Cop21 due milioni di euro che contribuiranno ad alimentare il fondo da 248 milioni di dollari che undici paesi, tra i quali l'Italia, ha deciso di costituire per aiutare i paesi alle prese con i cambiamenti del clima.
«È una sfida che riguarda tutti noi. Senza allarmismi, dobbiamo prendere atto che siamo ad un bivio», ha sostenuto il presidente del Consiglio.

Obiettivo della Cop21 resta quello dei due gradi massimo di riscaldamento globale. Un obiettivo che però difficilmente si tramuterà in un trattato vincolante per le resistenze di molti paesi e le difficoltà di altri a riuscire a ratificare nei parlamenti l'obiettivo.
«Non c'è un piano 'b' perché non c'e un pianeta 'b'», sostiene Ban Ki Moon. «Combattere il cinismo e la retorica per cui non possiamo fare niente», chiede il presidente Obama. Scoprire che a qualcuno "conviene" il surriscaldamento del pianeta sarebbe scoperta amara. Dieci giorni ancora e lo sapremo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero