Azzerati i vertici della Consip. I due consiglieri del Tesoro, il presidente Luigi Ferrara e Marialaura Ferrigno, si sono infatti dimessi facendo così decadere l'intero...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una vicenda finita al centro più volte della scenda politica e su cui martedì prossimo sono puntati i riflettori del Senato dove è all'ordine del giorno l'esame di alcune mozioni, a firma dell'opposizione ma anche del Pd, proprio contro il management. La scelta dei Democratici, che ieri hanno formalizzato un testo, è stata letta come un tentativo di 'salvarè proprio il ministro Lotti scaricando invece l'ad Marroni. Secondo quanto viene riferito, però, il governo, e in particolare il ministero dell'Economia, avrebbe scelto di far saltare il Consiglio di amministrazione della società innanzitutto per garantire il buon nome dell'azienda: ora infatti dovrà essere convocata a breve l'assemblea per la nomina dei nuovi vertici, compito che spetterà proprio all'Ad Marroni.
La mossa di via XX Settembre non è detto però che riesca a scongiurare il confronto parlamentare. A tre mesi dal voto che ha respinto la mozione del M5S di sfiducia al ministro Luca Lotti, per le opposizioni, ma anche per Mdp è ancora il braccio destro di Matteo Renzi a essere sul banco degli imputati. E se è vero che le dimissioni dei vertici Consip potrebbero disinnescare la mina del voto delle mozioni che puntavano il dito contro il management, non è invece affatto scontato che siano cestinate anche le parti che toccano le responsabilità del titolare del dicastero dello sport. Gaetano Quagliariello e Andrea Augello, firmatari della mozione che ha innescato il nuovo dibattito all'interno dei partiti, faranno un punto lunedì quando decideranno se ritirare o meno il testo. Lo stesso faranno i Democratici e Mdp, che appunto a differenza degli altri chiede in modo netto la sospensione delle deleghe del ministro. Difficile comunque che l'Aula del Senato scelga di non affrontare tout court l'argomento: quindi, almeno una discussione in Assemblea dovrebbe essere assicurata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero