Fake news al bando, mossa di Minniti: «Denunce online sul sito della polizia»

Uno speciale bottone rosso per stanare le falsità che circolano in Rete. Una sorta di scudo governativo contro le fake news. «Nessun grande fratello», tiene a...

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Uno speciale bottone rosso per stanare le falsità che circolano in Rete. Una sorta di scudo governativo contro le fake news. «Nessun grande fratello», tiene a sottolineare il capo della polizia Franco Gabrielli, bensì una sorta di commissariato on line al quale ogni singolo utente potrà rivolgersi per segnalare una bufala evidente, anche in vista delle prossime elezioni. Il Protocollo operativo per il contrasto alla diffusione delle fake news attraverso il web è stato inaugurato ieri presso il Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, dal ministro dell'Interno Marco Minniti. Non vuole essere una interferenza con la campagna elettorale - ha sottolineato il responsabile del Viminale - né un intervento sulle dichiarazioni di esponenti di partiti, ma soltanto un «servizio pubblico» che già c'era e che è ora più efficiente visto il «momento delicato per il Paese».


I RISCHI
Il piano fa parte di una strategia del governo che non inizia da oggi, ma che vuole rispondere alle tante indicazioni di rischio riguardo ai condizionamenti sul voto grazie a notizie costruite ad arte. A cominciare da quelle made in Russia per destabilizzare l'Europa, più volte denunciate dal think thank Atlantic council e dalla Commissione esteri del senato americano. E ieri anche da Alexei Navalni, lo zar degli oppositori russi, l'uomo che Vladimir Putin neanche nomina, e che ha dichiarato: «Sono irrazionali e abbastanza irritanti i legami fra il regime di Putin e l'establishment italiano. Quelli con i partiti di estrema destra sono incomprensibili, come nel caso della Lega Nord, che ama molto Putin e Putin ama molto loro. Mi rincresce molto che il Movimento 5 stelle abbia una posizione favorevole nei confronti di Putin perché, sulla base di tutto quello che loro dicono, lo dovrebbero odiare».

Non è un caso che la Polizia postale, diretta da Nunzia Ciardi, abbia voluto predisporre un intervento urgente contro le balle in Rete. Tanto che - e su questo Minniti è stato categorico proprio in risposta alle contestazioni sulla possibilità dell'effetto censorio di un simile meccanismo - le misure avranno principalmente «la necessità di arginare l'operato di quanti, al solo scopo di condizionare l'opinione pubblica, orientandone tendenziosamente il pensiero e le scelte, elaborano e rendono virali notizie destituite di ogni fondamento».

TRE FASI

L'intervento sarà articolato in tre fasi che partono dal coinvolgimento diretto del cittadino con una segnalazione, passano dall'azione della Polizia e terminano con il necessario risalto dato alle smentite ufficiali o al supporto offerto alle richieste di rimozione. In buona sostanza, chiunque entri in contatto con una notizia, una foto, un video, che offendano o facciano circolare informazioni palesemente infondate, potrà utilizzare il red button che si trova sul sito della polizia postale. Non saranno necessarie particolari procedure di registrazione e, se si vuole, si potrà indicare le Url o le piattaforme social dove la notizia falsa è diffusa. Il contenuto verrà analizzato da un team di esperti del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, che curerà anche un'autonoma attività di raccolta informativa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero