I fratelli El Bakraoui e due non identificati: il commando di Bruxelles

I fratelli El Bakraoui
Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto - l'uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia - è in...

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Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto - l'uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia - è in fuga. E' ritenuto vicinissimo ad Abdeslam Salah, arrestato venerdì scorso dopo una latitanza di quattro mesi. Dei tre kamikaze, solo due sono stati identificati: si tratta dei fratelli Bakraoui, Ibrahim che si è fatto esplodere all'aeroporto Zaventem e Khalid che invece si è ucciso nella metropolitana. Né il secondo kamikaze dell'aeroporto, né l'uomo in fuga sono stati identificati.

Gli investigatori sospettano sia coinvolto Najim Laachraoui, jihadista di 24 anni, contro cui la Procura belga aveva già spiccato un mandato d'arresto nei giorni scorsi, quando tracce del suo dna sono state trovate sia in due covi, sia soprattutto su almeno due cinture esplosive, una utilizzata al Bataclan, l'altra allo Stade de France. Laachraoui è considerato molto vicino a Salah.

Il covo nella zona di Schaerbeek, dove è stata trovata una bomba con dei chiodi, prodotti chimici e una bandiera dello Stato Islamico, è stato scoperto grazie al tassista che ha portato i tre sospetti all'aeroporto di Zaventem. L'uomo era rimasto sorpreso che i tre uomini non gli avessero lasciato toccare le loro valigie. 

I kamikaze identificati non avevano precedenti specifici per terrorismo. Sono sospettati di aver affittato dei nascondigli in Belgio per i commando degli attentati di Parigi. Lo hanno affermato due emittenti televisive belghe. Uno dei due fratelli, Khalid, avrebbe affittato, sotto falsa identità, un appartamento a Charleroi da dove sono partiti gli autori dell'attentato del 13 novembre a Parigi


Barbe incolte, maglioni neri come il colore dell'Isis, mano sinistra coperta da un guanto: questo racconta il fotogramma all'interno dell'aeroporto di Zaventem. Anche la tecnica dell'attentato pare la stessa di quella utilizzata in Franca: cinture esplosive imbottite di chiodi e di bulloni che, scagliati come proiettili, hanno ucciso e ferito.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero