I combattenti dell'Isis usano i droni più venduti negli Stati Uniti

Combattente con drone
Se pensavate che i droni fossero un’arma sofisticata che identifica immediatamente americani e, più in generale, occidentali nelle moderne conflittualità, ora dovrete...

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Se pensavate che i droni fossero un’arma sofisticata che identifica immediatamente americani e, più in generale, occidentali nelle moderne conflittualità, ora dovrete ripensarci. Anche lo Stato Islamico usa i droni.




Lo ha scoperto Vocativ.com, il sito di informazione statunitense che indaga il deepweb a caccia di informazioni. Ma prima di loro è stato Jake Godin - giornalista di Newsy, aggregatore di video news per mobile – a darne notizia con un tweet indirizzato proprio alla ditta che produrrebbe i droni che tanto piacciono ai militanti di Isis, la DJI Phantom con sede a Pechino in Cina e filiali in California, Germania e Giappone.

In realtà l’utilizzo dei droni da parte dello Stato Islamico non è una novità assoluta. Negli ultimi mesi se ne era parlato molto sui media e nei forum jihadisti, in linea con quella “modernità nella tradizione” che ha caratterizzato sin dall’inizio l’approccio di ISIS. La vera scoperta fatta in questi giorni dai combattenti dell’YPG, la milizia curdo-siriana che contribuisce, ormai da mesi, alla resistenza di Kobane è l’alta diffusione del modello civile di marca statunitense e l’utilizzo che ne viene fatto sia in termini di raccolta di informazioni, sia in termini di riprese delle “gesta” dei combattenti jihadisti.

Così, indagando nel mondo del web, si scopre che online da qualche ora è possibile trovare una guida dettagliatissima su come utilizzare i droni DJI Phanthoms in azioni militari evitando che il combattente o il drone stesso possano correre rischi. Il tecnologico militante di ISIS (che sembra aver creato un proprio canale twitter da uno o due giorni appena) ha pubblicato tutte le specifiche (in arabo e in inglese) con dettagliatissime immagini magnificando l’ottimo lavoro fatto dagli statunitensi e linkando un video di youtube dove viene spiegato come estendere la capacità di volo in controllo remoto di quello che normalmente viene considerato un giocattolo.

D’altra parte acquistare uno di questi droni non è difficile. Online la maggior parte dei siti di e-commerce li vende a meno di 800$ e le dimensioni sono tali da poter essere facilmente trasportato attraverso il confine e negli zaini. E le riprese come si può vedere da uno dei tanti video pubblicati su youtube dallo Stato Islamico () sono di ottima qualità.


In realtà la DJI Phantom, forse anche per paura di pubblicità negativa, non ha risposto al tweet di Jake Godin, ma considerata la popolarità e la diffusione dei suoi droni qualche dubbio che anche il “cattivo” di turno potesse apprezzarli deve essergli venuto.

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Il Messaggero