Cina, damigella d'onore costretta a bere alcol fino a morire

Cina, damigella d'onore costretta a bere alcol fino a morire
Morire in un momento felice come un matrimonio. Non il proprio, ma quello di un’altra donna che si accompagna facendo da damigella d’onore. Un ruolo importante che da...

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Morire in un momento felice come un matrimonio. Non il proprio, ma quello di un’altra donna che si accompagna facendo da damigella d’onore. Un ruolo importante che da noi viene affidato a una persona amica, fidata. E che invece in Cina con l'onore non ha davvero niente a che fare se giorni fa una 28enne ha perso la vita dopo esser stata costretta a bere alcol fino all’inverosimile. E’ accaduto nella città di Wenchang come ha riportato Madame Figaro. Che ricorda anche un altro episodio di violenza sia fisica che psicologica perpetrata qualche mese fa a un’altra giovane gettata a forza in piscina durante le nozze di un attore asiatico. Tutto per rispettare una (barbara) tradizione cinese che risale all’epoca epoca feudale, secondo la quale la damigella doveva praticamente diventare un doppione della sposa per tutte le “incombenze” sgradevoli. Come bere una grandissima quantità di bevande super alcoliche per brindare con tutti gli ospiti presenti alla cerimonia, cosa che metterebbe a rischio la salute e l’incolumità della sposina. E non solo: il suo compito era ed è ancora oggi quello di intrattenere gli stessi ospiti, in questo caso maschi, in modo che si sentano a loro agio. Molto. Troppo. Ma non importa. Il rituale lo prevede: palpeggaire la malcapitata è “normale”. Fa parte del gioco. Al quale la ragazza prescelta deve saper stare.


 

Un’ usanza, anch’essa simbolo di assenza totale di  rispetto per la figura femminile, che risale al medioevo quando le damigelle si vestivano come la sposa e il loro ruolo principale era quello di fare da esca tentatrice per confondere clan rivali e banditi che avrebbero potuto tentare qualche rapimento nella confusione delle nozze. E così, a secoli di distanza, gli antichi costumi hanno portato da un lato a un aumento di casi di coma etilico, dall’altro a vere e proprie molestie, maltrattamenti, umiliazioni psicologiche e abusi fisici a rischio denuncia. Per questo per evitare scandali e perché sono in tante le ragazze che si rifiutano di indossare questi scomodi e sgradevoli panni si ricorre a damigelle professioniste a pagamento, ingaggiate come vere e proprie controfigure abituate alla parte e pagate profusamente per bere e in grado di respingere in maniera professionale gli invitati eccessivamente molesti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero