WeChat è il servizio di messaggistica più diffuso in Asia e soprattutto in Cina. Funziona più o meno come il nostro diffusissimo WhatsApp e consente di...
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Continua però ad avere un problema già più volte emerso: i dati raccolti dagli utenti vengono gestiti dal governo cinese per attività di sorveglianza e di censura. Un’altra conferma si ha in queste ore.
Da ieri, giorno della morte, WeChat non recapita i messaggi contenenti il nome di Liu Xiaobo, il premio Nobel per la pace deceduto all’età di 61 anni. Il messaggio non parte e resta tra quelli da inviare anche se si mette solo una parte del nome del premio Nobel.
È anche per questo che la morte del dissidente cinese é ignorata da più di metà del popolo cinese. Oscurati i social, oscurate le TV. La grande muraglia del web è più lunga e più alta di quella che corre sulle montagne del confine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero