Tragedia sfiorata, ieri mattina, a Mergellina. Negli stessi minuti durante i quali si consumava il terrore al Centro direzionale - dove un extracomunitario dopo avere disarmato...
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Una fortissima puzza di gas ha allertato l'operaio, che ha subito chiamato gli agenti della Polizia Ferroviaria e i Vigili del Fuoco. Provvidenziale, quell'allarme: perché dal sopralluogo delle forze dell'ordine in uno degli appartamenti riservati ai dipendenti delle Ferrovie e in uso ad un uomo di 61 anni si è scoperto che c'erano taniche di benzina e bombole di gas aperte. Alle sette e mezzo la zona è stata evacuata per motivi precauzionali. Il pronto intervento degli uomini della Polfer, coordinati dal vicequestore Stefano Valletta, ha evitato conseguenze tragiche.
All'interno dell'appartamento al secondo piano della stazione è stato trovato il corpo senza vita di Massimo Chiariello, 61enne dipendente della Asl Napoli 1: l'uomo - dopo avere indossato una mascherina antismog - aveva aperto le sicure di 15 bombole di gas, sistemandole accanto a sei taniche di benzina da dieci litri. Il suo cadavere è stato ritrovato sul pavimento: nella mano destra impugnava un accendino. Dalle ricostruzioni degli investigatori Chiariello intendeva far saltare tutto per aria. Aveva pianificato tutto, sigillando anche con del silicone ogni porta e finestra, in modo da far saturare l'atmosfera interna per rendere letale la deflagrazione. Forse un ripensamento, o la fuoriuscita consistente del gas dalle bombole, lo ha ucciso.
Tragedia sfiorata per miracolo, dunque. Si è anche poi scoperto che l'uomo - affittuario di un alloggio riservato ai dipendenti delle Ferrovie dello Stato e figlio di un dipendente delle stesse Ferrovie - aveva ricevuto nei giorni scorsi un intimo di sfratto. Non avrebbe avuto più titolo a occupare quelle stanze. Di qui la follia, fortunatamente sventata in tempo, di far esplodere appartamento e stazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero