Organismi cattolici contro Aifa per farmaco sulla disforia di genere nei ragazzi

Organismi cattolici contro Aifa per farmaco sulla disforia di genere nei ragazzi
Città del Vaticano – Visto che l'identità sessuale negli adolescenti appare sempre più incerta e le statistiche mediche riportano dati...

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Città del Vaticano – Visto che l'identità sessuale negli adolescenti appare sempre più incerta e le statistiche mediche riportano dati impressionanti sul fenomeno che riguarda quei bambini o bambine che esprimono un forte desiderio di appartenere al genere opposto del proprio sesso di nascita, il Comitato Nazionale di Bioetica, interpellato dall'Aifa, ha dato il via libera all'uso della Triptorelina un farmaco capace di bloccare l'attività dell'ipofisi e finora utilizzato solo per il cancro. Il farmaco di fatto riesce a bloccare la pubertà nei preadolescenti con disforia di genere, limitando le modificazioni corporee e lo sviluppo all'origine della sofferenza dei ragazzi o delle ragazze che non si riconoscono maschi o femmine.


Fino ad oggi la Triptorelina non era autorizzato da Aifa e ha generato un dibattito per le conseguenze irreversibili che apporta. Ad intervenire sono stati due organismi cattolici: il Centro Studi Livatino e il Comitato del Family Day. Entrambi chiedono al Comitato di Bioetica un ripensamento. «Da giuristi e medici siamo preoccupati per il consenso informato del minore e della sua famiglia, in mancanza di vere informazioni scientifiche, in un clima culturale condizionato da elevata pressione ideologica verso la cancellazione della identità di genere maschile, femmibile».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero