Città del Vaticano – Guai in vista per il sindaco di Torino, Chiara Appendino. La Chiesa di Torino è sul piede di guerra per la scelta annunciata dal Comune...
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Il cardinale Nosiglia fa presente che Appendino aveva esplicitamente promesso che il welfare e le scuole non sarebbero stati oggetto di tagli rispetto alle risorse stanziate gli
scorsi anni. «Invece il taglio è stato deciso, e in modo pesante, solo per le scuole paritarie cattoliche ed ebraica della città: 57 istituti che garantiscono un servizio pubblico (tale è per legge la scuola paritaria), ad oltre 5.500 mila alunni e relative famiglie, con 500 tra docenti e personale, e coprono diritti e fabbisogni che il Comune non riuscirebbe ad offrire ai suoi cittadini». I tagli non risparmieranno nemmeno il Cottolengo, dove vengono seguiti i bambini con gravi disabilità così come la scuola paritaria multietnica e multireligiosa del Sermig - un vero modello di integrazione dove un centinaio di bambini vengono accolti, molti di loro gratuitamente.
«Lei sa bene – si legge nella lettera alla sindaca - che un bambino in una scuola paritaria costa un terzo rispetto alla spesa complessiva per chi frequenta la scuola comunale o statale: le scuole paritarie non sono un peso economico per il Comune
ma un risparmio. Le chiediamo pertanto anche a nome delle tante famiglie, docenti, personale e bambini che usufruiscono delle scuole paritarie, di non dare corso a un provvedimento che, oltre che ingiusto, ci sembra ben lontano dalla scelta da Lei più volte ribadita di privilegiare le periferie. Ristabilisca dunque per lo meno la somma degli scorsi anni e non proceda a eventuali e ulteriori aggravi facendo pagare alle scuole paritarie la tassa per la raccolta dei rifiuti, discriminandole ancora di più rispetto a quelle comunali e statali».
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Il Messaggero