Il piccolo Charlie non morirà né in ospedale né in casa sua: i suoi ultimi giorni prima che venga staccato il respiratore li trascorrerà in un hospice,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Al termine, il giudice Nicholas Francis ha battuto il martelletto e dato un ultimatum per domani alle 12 (le 13 in Italia): di fronte ad una nuova fumata nera procederà d'ufficio a ordinare il trasferimento di Charlie in un hospice, il cui nome dovrà restare segreto. Una soluzione che alla fine - ha fatto trapelare nel corso del pomeriggio l'avvocato dei Gard, Grant Armstrong - è stata accettata dai genitori.
Una svolta alla quale continua ad opporsi l'ospedale, ma resa possibile quando un medico specialista dello stesso Great Ormond Street Hospital si è offerto di assistere il piccolo nei suoi ultimi giorni insieme a diversi infermieri dello stesso istituto. Oggi in aula i legali delle due parti hanno ribadito le loro ragioni: da un lato l'ospedale a sostenere che le uniche cure che accompagnino Charlie alla inevitabile morte debbano essere somministrate solo nelle sue strutture, con un respiratore che non può essere trasportato altrove, dall'altra i genitori a chiedere che Charlie possa trascorrere le sue ultime giornate a casa, nell'affetto della famiglia, in «tranquillità».
Di fatto l'intera vicenda ha subito una triste accelerazione negli ultimi giorni, quando Connie e Chris sono stati costretti ad accettare l'inevitabilità della morte del loro piccolo - «È tempo che vada e che stia con gli angeli», hanno detto solo due giorni fa - dopo che è caduta la possibilità ventilata nelle scorse settimane, di un suo trasferimento negli Usa per essere sottoposto a cure sperimentali. Cure ormai diventate inutili perché troppo tardive, come ha commentato anche un esperto del Bambino Gesù di Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero