Dylann Roof, il 21enne autore della strage in una chiesa di Charleston, nella Carolina del Sud, aveva detto che avrebbe attaccato il campus di un college della città una...
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Roof ne aveva parlato con un suo amico di colore, Christon Scriven, davanti a una bottiglia di vodka. Intervistato dall'agenzia Ap, Scriven ha riferito di non averlo preso sul serio perché il ragazzo era ubriaco. Nonostante questo, Scriven era preoccupato perché sapeva che Roof aveva una pistola nella sua auto e - per precauzione - decise insieme con un altro amico, Joey Meek, di nascondere l'arma finché la sbornia non fosse passata.
Intanto emerge che Roof ha alle spalle un padre violento, che manipolava e usava le maniere forti con la moglie. Violenza psicologica e fisica contro la donna, Paige Mann, per i dieci anni del loro matrimonio, fino a quando lei non ha gettato la spugna e chiesto il divorzio nel 2009. Mann - secondo alcuni documenti pubblicati dalla stampa americana - ha sopportato per il bene dei due figliastri, Donald e Amber, per cercare di metterli al riparo dalle violenze. Ma nel 2008, dopo l'ennesimo spintone e gli ennesimi calci, è crollata e ha ottenuto il divorzio. Allora Dylan aveva 15 anni e da quel momento ha cominciato a saltare la scuola, preferendo videogiochi e droghe.
Dylann Roof voleva la segregazione razziale, temeva che i neri stessero conquistando il mondo: «diceva di aver un piano, che lo stava elaborando da sei mesi», ha detto un altro amico, Joey Meek. «Nessuno lo prendeva seriamente, fino all'altra sera». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero