Centrafrica, smantellato il campo profughi la cui miseria colpì Papa Francesco

Centrafrica, smantellato il campo profughi la cui miseria colpì Papa Francesco
Città del Vaticano - Le prime immagini che, due anni fa, Papa Bergoglio vide del Centrafrica, mentre l'aereo dell'Alitalia atterrava nella piccola pista...

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Città del Vaticano - Le prime immagini che, due anni fa, Papa Bergoglio vide del Centrafrica, mentre l'aereo dell'Alitalia atterrava nella piccola pista dell'aeroporto di Bangui, fu una gigantesca tendopoli ammassata alla meno peggio ai lati della pista. Le autorità della capitale che accoglievano il Papa arrivato per aprire da quel posto periferico il Giubileo della Misericordia, avevano cercato di nascondere squallore, miseria, precarietà, fame, ma era tutto talmente mostruoso e sproporzionato da essere evidente nonostante la dissimulazione. Dietro le tende spuntavano bambini scalzi, magrissimi, gente cenciosa tenuta lontano dai soldati della Minusca, la forza Onu di interposizione, presente dopo la guerra civile. Il campo profughi di Mpoko ora non esiste più, le autorità civili lo hanno chiuso, invitando centinaia di migliaia di persone a tornare alle proprie case. Vi avevano trovato rifugio, per sfuggire alle violenze della guerra scoppiata nel 2013, circa centomila persone. Medici Senza Frontiere, una delle poche ong che erano rimaste a operare, ha lanciato un appello internazionale per le persone che sono costrette a lasciare il campo profughi ma senza avere dove andare, perchè nel frattempo le case sono state saccheggiate o distrutte, tanti villaggi spazzati via.


«La chiusura di Mpoko di per sé e' una buona notizia e un segno di stabilizzazione - ha spiegato Loris De Filippi - Ma le persone hanno ben poco a cui tornare e un quarto della popolazione vive ancora lontano dalle proprie case». La povertà endemica resta la nemica numero uno. Ne sa qualcosa Papa Francesco che, durante la sua visita, dopo avere visto le condizioni in cui versava una struttura sanitaria adibita a reparto infantile, ha deciso di intervenire massicciamente, autorizzando il Bambin Gesù a gemellarsi con quella specie di ospedale sistemato tante baracche di legno, per aiutare mamme e bambini. Medecine sans Frontieres ha condannato il silenzio della comunita' internazionale: a parte la presenza militare delle Nazioni Unite e della Francia, e l'attività svolta dalla Chiesa, in Centrafrica non c'è ancora una mobilitazione umanitaria adeguata ai bisogni dalla popolazione.




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Il Messaggero