Saronno, morti in corsia: contestati altri due decessi a Cazzaniga

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni
Ha causato la morte di undici persone, somministrando loro farmaci anestetici in sovradosaggio, utilizzando un 'coktail letalè da lui preparato in ospedale. È...

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Ha causato la morte di undici persone, somministrando loro farmaci anestetici in sovradosaggio, utilizzando un 'coktail letalè da lui preparato in ospedale. È questa l'accusa mossa dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) a Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno (Varese) al seguito della terza tranche dell'indagine "Angeli e Demoni", che ha fatto luce sul presunto macabro "protocollo Cazzaniga", utilizzato per anni dal professionista per dare prematuramente la morte a pazienti anziani da lui trattati in reparto.


La notizia delle accuse per due altri decessi è stata confermata dal Procuratore della Repubblica Gianluigi Fontana, titolare del'inchiesta insieme alla pm Maria Cristina Ria. I nuovi casi, antecedenti il 2013, sono stati appurati dopo l'esame di due delle 18 cartelle cliniche ancora al vaglio di inquirenti e investigatori. Cartelle selezionate tra le oltre 80 sequestrare in ospedale il giorno dell'arresto di Cazzaniga, il 29 novembre 2016. Si tratterebbe di due pazienti in età avanzata, trattati con farmaci dal medico in pronto soccorso tra il 2008 e il 2010. Cazzaniga è già accusato di aver causato la morte di altri nove pazienti e, in concorso con l'amante e infermiera Laura Taroni, dei decessi del marito, del suocero e della madre della donna: Massimo e Luciano Guerra e Maria Rita Clerici.


Le indagini sono partite due anni fa, a seguito di un esposto arrivato in Procura da parte di un'infermiera del pronto soccorso. La donna, insieme ad altri colleghi, aveva segnalato più volte all'ospedale il comportamento sospetto di Cazzaniga, tanto che la direzione aveva avviato una commissione interna. A fine lavori i medici chiamati a valutare l'operato di Cazzaniga, decisero non vi fosse nulla di allarmante e non lo segnalarono alle autorità. Quegli stessi medici, unitamente ad altri colleghi che avrebbero compilato referti per false patologie a Massimo Guerra, sono indagati a vario titolo per favoreggiamento, omessa denuncia e falso ideologico. Domani e martedì in Tribunale a Busto Arsizio l'accusa farà la requisitoria conclusiva per le posizioni di Laura Taroni, accusata di aver scelto di eliminare con Cazzaniga il marito oltre alla madre 'oppressivà e al suocero, e due dei medici indagati, tutti giudicati in abbreviato. Poi la parola passerà alle difese e alle parti civili. Il 26 febbraio, contestualmente alle sentenze del rito alternativo, il Gip deciderà in merito al rinvio a giudizio di Cazzaniga e dei medici che non hanno optato per altri riti. Cazzaniga, nel primo interrogatorio successivo l'arresto, aveva dichiarato di aver agito per «alleviare sofferenze», quando le morti sospette a suo carico, divenute accuse di omicidio volontario, erano ancora quattro
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Il Messaggero