Usa, bambino di due anni schiacciato dalla cassettiera Malm: la famiglia fa causa a Ikea

Usa, bambino di due anni schiacciato dalla cassettiera Malm: la famiglia fa causa a Ikea
Un anno dopo essere stata ritirata dai mercati americani ed essere stata messa fuori produzione per problemi di sicurezza, la famigerata cassettiera Malm dell'Ikea ha ucciso...

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Un anno dopo essere stata ritirata dai mercati americani ed essere stata messa fuori produzione per problemi di sicurezza, la famigerata cassettiera Malm dell'Ikea ha ucciso ancora: Jozef Dudek, un bimbo di due anni, è morto mentre dormiva schiacciato dal mobile che, non essendo stato ancorato al muro, si è ribaltato cadendo su di lui. Jozef è l'ottava vittima delle cassettiere Ikea, la quarta del modello Malm: prima di lui, tra il 1989 e il 2014, in incidenti simili avevano perso la vita sette bambini, mentre altri 36 erano rimasti feriti. Una lista troppo lunga per non provocare conseguenze: nel 2016 l'azienda, che proprio in quell'anno aveva ritirato dal mercato 30 milioni di cassettiere Malm, fu costretta a risarcire le famiglie delle ultime tre vittime, morte nell'arco di due anni, con una cifra complessiva di 50 milioni di dollari. Va sottolineato come il ritiro dal mercato riguardi solamente il Nord America: in Europa, e quindi anche in Italia, Malm continua a essere tranquillamente venduta. 

 

La morte di Jozef, avvenuta il 24 maggio scorso a Buena Park, in California, è diventata di dominio pubblico solo ora che la sua famiglia ha deciso di citare Ikea in giudizio, accusandola di non aver pubblicizzato con efficacia i pericoli per i bambini derivanti dal mancato ancoraggio al muro della cassettiera Malm. Categorico l'avvocato Daniel Mann, che ha difeso anche le famiglie di altri bambini vittime di quel mobile. «La morte di Jozef - ha detto - poteva essere tranquillamente evitata, sono sconvolto. Ciò che rende ancora più agghiacciante questa tragedia è il fatto che Ikea ha scarsamente pubblicizzato il ritiro del prodotto e non ha spiegato adeguatamente che questo prodotto è instabile e che quindi, per proteggere i più piccoli, va fissato al muro e tenuto fuori dalle loro camerette. La famiglia Dudek non sapeva assolutamente che quella cassettiera era stata ritirata». 


Ikea, dal canto suo, nell'esprimere tutto il suo cordoglio per l'ennesima tragedia tramite la portavoce Mona Astra Liss, ha tenuto a precisare che la cassettiera Malm è innocua se ancorata saldamente al muro utilizzando i pezzi e le istruzioni di montaggio contenuti nella confezione: un'operazione che i genitori di Jozef non hanno effettuato. Non solo: l’azienda sostiene anche di aver ampiamente pubblicizzato il ritiro del prodotto tramite sito web, social media ed e-mail e campagne pubblicitarie tramite tv, stampa, radio, media digitali e social. Come stiano davvero le cose, adesso, dovrà stabilirlo la magistratura chiamata a decidere sulle cause della morte di Jozef. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero