"AAA assessore donna cercasi. Astenersi perditempo, maschi e parenti del sindaco". Il bizzarro bando, più unico che raro, è stato diffuso via web dal...
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Le quattro candidate in lista che si erano presentate alle amministrative nel giugno scorso, non sono riuscite a raccogliere abbastanza preferenze. Per questo il sindaco vincitore, Stefano Costi, aveva pensato di escludere le donne e non includere nomine esterne. Peccato che una giunta totalmente maschile faccia a pugni con le leggi in vigore, sicché è dovuto correre ai ripari a seguito di un richiamo formale da parte del difensore civico della Regione Emilia Romagna che ha richiesto al Comune di Casina di intervenire “con ogni misura utile al fine di garantire che ciascuno dei due sessi sia rappresentato nella giunta comunale”. Stessa cosa ha dovuto fare la Prefettura di Reggio Emilia. Insomma un vero pasticcio. Naturalmente il sindaco Costi, dopo il richiamo della Regione, ha chiesto a diverse professioniste locali di entrare in giunta, ma tutte, per un motivo o per l'altro, hanno declinato l'invito. Da qui la singolare idea di ricercare l'assessore con un annuncio via web per assicurare, nella composizione, la presenza dei due generi. “Si rende quindi necessario effettuare una nuova e più approfondita istruttoria e, in caso di esito positivo, modificare la composizione della Giunta Comunale».
Naturalmente nel bando sono stati dettagliatamente elencati anche i requisiti della futura assessora: «Accettare il programma politico della lista Civica Casina Bene Comune; essere cittadina italiana e residente nel Comune di Casina; non trovarsi nelle condizioni di ineleggibilità e incompatibilità alla carica; non avere conflitto di interesse con le funzioni inerenti all'incarico; non trovarsi in rapporto di parentela o affinità fino al terzo grado con il sindaco; possedere un’adeguata esperienza politico-amministrativa».
Chissà cosa penserebbe di questo vulnus la contessa Matilde di Canossa che proprio in quelle terre, durante la lotta per le investiture, ha regnato potentissima, temuta da imperatori e pontefici.
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Il Messaggero