Lunga vita al casalingo. La Cassazione: va risarcito anche il suo lavoro

Lunga vita al casalingo. La Cassazione: va risarcito anche il suo lavoro
Nessuna questione di genere in fatto di pulizie domestiche. C’è già chi pensa di incorniciare questa sentenza della Cassazione che per la prima volta riconosce i lavori...

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Nessuna questione di genere in fatto di pulizie domestiche. C’è già chi pensa di incorniciare questa sentenza della Cassazione che per la prima volta riconosce i lavori domestici svolti dal casalingo.




Lui, l'eroe o il maledetto, si chiama Augusto, è un cinquantaduenne veneto. Si è rivolto a un giudice per ottenere il riconoscimento del danno patrimoniale che ha subito a causa di un infortunio che gli ha impedito di aiutare la moglie in casa.



Pretendeva un indennizzo come casalingo infortunato Augusto era sopravvissuto a un brutto incidente stradale che gli aveva causato una commozione cerebrale, la distorsione del ginocchio e la frattura del bacino. Praticamente è rimasto immobile per due lunghi anni, dal 2001 al 2003. In primo grado il giudice veneziano aveva negato un risarcimento, sia a lui che alla moglie, perché le pulizie di casa “non rientrano nell’ordine naturale delle cose svolte da un uomo”. E così pure in Appello.



La Suprema Corte, invece, dice che il risarcimento c’è e deve essere pagato. Per questo ha rispedito le carte a Venezia con più di un motivo.



Primo: si va contro il principio giuridico di parità e pari contribuzione dei coniugi ai bisogni della famiglia. Secondo: qualunque persone svolge piccole faccende di casa, se non altro per esigenze personali. Terzo: il danno patrimoniale c’è se non si possono lavare piatti e macinare lavatrici e si è costretti a pagare una colf.

E poi il motivo più importante, o la prima ragione di illogicità, come scrivono i giudici della Corte presieduta da Alfonso Amatucci: “Non è certo madre natura a stabilire i criteri di riparto delle incombenze domestiche tra coniugi”.



Per cui se non vi eravate mai occupati, o occupate, di sbrigare alcune, odiose, incombenze e stasera rincasate e fuori trovate i sacchetti dell’umido da portare giù per la raccolta differenziata, sapete che là dentro c’è chi ha letto questa sentenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero