Beppe Grillo non scoppia a piangere, ma quasi non si regge in piedi dal dolore, durante i funerali di Gianroberto Casaleggio. Ogni tanto si appoggia al braccio o alla spalla di...
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Ma a esequie di Casaleggio concluse, uscendo dalla chiesa, fa una dichiarazione solenne a due passi dalla bara dell'amico, in forma di sussurro. A uno dei tantissimi militanti Grillini che gli dicono «Beppe, non mollare, non fare passi di lato, continua il sogno di Gianroberto e vai al potere», lui dà una risposta impegnativa considerando che finora era sembrato volersi distaccare un po' dal suo movimento: «Ormai ho l'impegno morale con la memoria di Gianroberto di portare la nostra battaglia fino alla vittoria e io non lascerò mai, neppure lievemente, questa nostra famiglia politica e umana. Intanto vinciamo a Roma e poi saremo una valanga dappertutto».
Dentro e fuori dalla chiesa milanese c'è una folla molto grande. E le due candidate 5 stelle a Torino a Roma, la Appendino e la Raggi, vengono omaggiate come le punte di diamante del nuovo corso post-casaleggiano: «Ora tocca a loro due dimostrare tutta la nostra potenza, poi faremo tremare il resto del Palazzo». Intanto si piange Gianroberto. Si piange davanti alle parole del figlio piccolo Francesco (7 anni) e del figlio grande Davide pronunciate dall'altare e la commozione di questa comunità si mischia alla paura: «Non dividetevi», grida la piazza ai parlamentari grillini guidati dal Direttorio. E loro non fanno che abbracciarsi vicendevolmente e in maniera plateale. Per rassicurare i militanti e gli elettori. Che non sembrano troppo convinti, però, che questa pace riesca a durare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero