Carosello è tornato, ma si trasferisce sul Web: online le pubblicità che hanno fatto la storia

Carosello è tornato, ma si trasferisce sul Web: online le pubblicità che hanno fatto la storia
Carosello, il mitico show pubblicitario inventato dalla Rai nel 1957 e andato in onda fino al 1977, finisce sul web e parla anche inglese, cinese e arabo. L’obiettivo è far...

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Carosello, il mitico show pubblicitario inventato dalla Rai nel 1957 e andato in onda fino al 1977, finisce sul web e parla anche inglese, cinese e arabo. L’obiettivo è far conoscere ai più giovani, anche alle cosiddette “seconde generazioni”, composte da figli di immigrati nati e vissuti in Italia, un periodo significativo della storia e della cultura del nostro Paese, attraverso il linguaggio pubblicitario a cartone animato degli anni ’60 e ’70.




Il nuovo portale www.videcarosello.it, on-line dal 19 settembre e realizzato dall’Accademia Europea del Cartone Animato, consente di recuperare l’enorme patrimonio culturale costituito dalle centinaia pubblicità realizzate in due decadi di attività dalla redazione di Carosello, ordinate in un database interattivo, con un’attenzione particolare alla rappresentazione dell’immagine della donna.



La pubblicità, infatti, può essere considerata lo specchio di una società e, al contempo, anche un mezzo per diffondere e rafforzare i valori culturali: i video di Carosello tracciano un ritratto ben preciso dell’universo femminile italiano, per di più in un periodo a cavallo del ’68, anno che ha segnato il passaggio da stereotipi di genere (casalinga, oggetto sessuale, poco intelligente, per nulla autonoma) all’emancipazione nella vita e nel lavoro.



Il progetto rientra tra quelli parzialmente finanziati dalla Regione Lazio nell’ambito della prima edizione del bando “Innovazione: sostantivo femminile”, rivolto a piccole realtà imprenditoriali a prevalente conduzione femminile



Videocarosello.it si presenta come un portale dedicato nel quale sono caricati e catalogati circa 300 Caroselli animati, resi disponibili in un archivio online organizzato in dieci diverse categorie, in base al messaggio/concetto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero