Caporalato, commissariata azienda siciliana che sfruttava gli immigrati: denunciati i titolari

La Guardia di finanza di Siracusa, nell’ambito di una indagine contro il caporalato coordinata dal procuratore capo della Repubblica, Francesco Paolo Giordano e diretta dal...

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La Guardia di finanza di Siracusa, nell’ambito di una indagine contro il caporalato coordinata dal procuratore capo della Repubblica, Francesco Paolo Giordano e diretta dal sostituto procuratore, Tommaso Pagano, ha commissariato una azienda di Cassibile (Siracusa) e denunciato il titolare.


Le attività investigative sviluppate dalle Fiamme gialle hanno evidenziato come l’azienda, ponesse in atto molteplici atti indici di sfruttamento: retribuzioni versate in modo sproporzionato rispetto alla quantità di lavoro prestato; violazione delle normative in materia di lavoro e riposo, sicurezza ed igiene dei posti di lavoro; lavoratori sottoposti a metodi di sorveglianza non consentiti. L’azienda per il reclutamento dei lavoratori, che stazionavano nei pressi di Cassibile ed in genere erano privi di permesso di soggiorno, documenti d’identità e dormivano di solito negli immobili abbandonati di contrada Marchesa di Cassibile tristemente noti come “case Sudan”, si avvaleva di un caporale che li andava a prendere, ammassandoli in un furgone, per portarli nei campi.

 

L’operazione della Finanza ha portato alla nomina di un amministratore giudiziario per non interrompere l’attività produttiva. I titolari dell’azienda, Sebastiano Andolina e Giuseppe Andolina, e il loro “caporale”, Mohamed Ghazal, sono stati denunciati con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

«Prosegue incessantemente, soprattutto in alcune zone del circondario maggiormente coinvolte a fenomeni di stagionalità, l’attività di contrasto della procura della repubblica con l’ausilio della Guardia di finanza verso forme illegali di impiego nelle imprese agricole e di intermediazione come il caporalato che mette in pericolo beni primari della collettività e dell’individuo, come la dignità del lavoro e lo sfruttamento senza scrupoli dei lavoratori retrocessi al rango di pura merce», ha detto il procuratore capo Francesco Paolo Giordano.

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Il Messaggero