Frana su statale del Lago Maggiore travolge auto e moto in transito: un morto e due feriti

foto archivio
La frana si è staccata all'improvviso e i massi hanno invaso la statale 34 del Lago Maggiore, in provincia di Verbania al confine con la Svizzera, trasformando in...

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La frana si è staccata all'improvviso e i massi hanno invaso la statale 34 del Lago Maggiore, in provincia di Verbania al confine con la Svizzera, trasformando in tragedia una bella giornata di sole. Un motociclista elvetico di 68 anni è stato travolto e ucciso, mentre due automobilisti italiani hanno riportato lievi ferite. L'incidente tra Cannobio e Cannero Riviera, in frazione Carmine, in un tratto di strada - ora chiusa a tempo indeterminato - in cui da oltre due anni si lavora per la messa in sicurezza della parete della montagna, già franata almeno due volte.


I primi a intervenire sul posto sono stati i carabinieri, poi la polizia e i pompieri. Un elicottero del 118 ha trasportato il motociclista in ospedale, ma per lui non c'è stato nulla da fare. Per regolare la viabilità sono stati impegnati anche gli agenti della polizia municipale di Verbania, Cannero Riviera, Cannobio e i volontari dell'Aib di Cannobio, coordinati dal sindaco Giandomenico Albertella, in stretta collaborazione con il prefetto Iginio Olita. Quest'ultimo ha convocato per domani mattina, alle 10.30 a Villa Taranto, una riunione d'emergenza con gli amministratori locali per valutare le modalità della viabilità alternativa.

Alla riunione parteciperanno anche i rappresentanti di Vco Trasporti e Navigazione Lago Maggiore «I geologi sono al lavoro sul versante, per capire se ci siano altri pericoli», spiega il primo cittadino Albertella. L'arteria è percorsa nei fine settimana soprattutto dai molti turisti che arrivano e vanno verso la Svizzera, mentre in settimana sono centinaia i lavoratori frontalieri che la percorrono per recarsi al lavoro nel Canton Ticino.


La frana si è verificata a circa 300-400 metri dal cantiere dell'Anas per la messa in sicurezza del versante. La stessa zona in cui, nel novembre 2014, si era verificata un'altra grossa frana che aveva seriamente danneggiato la strada, poi rimasta chiusa 15 giorni. Pochi mesi dopo, nel gennaio 2015, la strada era stata interssata da altri lavori di messa in sicurezza per eliminare uno spuntone di roccia pericolante. Un problema costante, dunque, quello della sicurezza sull'arteria internazionale che collega l'Italia e la Svizzera passando tra la provincia di Verbania e il Canton Ticino.
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Il Messaggero