Calendario della polizia, 12 scatti di Massimo Sestini

«Riuscire a modificare il proprio punto di vista, nella vita come nel lavoro, costituisce un esercizio prezioso che regala a chi lo compie una visione nuova delle cose, sempre...

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«Riuscire a modificare il proprio punto di vista, nella vita come nel lavoro, costituisce un esercizio prezioso che regala a chi lo compie una visione nuova delle cose, sempre istruttiva, e in qualche caso persino sorprendente». Con queste parole del capo della Polizia Alessandro Pansa si apre il Calendario 2016 della Polizia di Stato: 12 scatti affidati al grande fotografo toscano Massimo Sestini, vincitore del World Press Photo 2015, che segue il filone dei “calendari d’autore”. Il calendario è stato presentato ieri sera a Roma alla Lanterna, avveniristica struttura realizzata dall’architetto Fuksas in via Tomacelli.




Le fotografie rappresentano l’operatività della Polizia di Stato, in tutte le sue “forme”, immortalata da una originale prospettiva: lo zenit, il punto più in alto, perpendicolare all'osservatore. Gli scatti rimarranno a diposizione del pubblico in una mostra appositamente allestita all’interno della struttura di via Tomacelli 157 a Roma aperta a tutti fino a mercoledì 2 dicembre.

Il calnedario, spiega la polizia, è un modo per ricordare l’impegno profuso dagli agenti al servizio del Paese. "Con le nostre donne, i nostri uomini, nel nostro esserci sempre siamo chiamati ogni giorno a garantire la sicurezza dei cittadini e la difesa della legalità - spiega una nota -. Lo facciamo con i piedi per terra. Ma sempre pronti, anche noi, ad adottare prospettive nuove e diverse per capire anche quello che non è sempre facile vedere e comprendere”.

La realizzazione del calendario della Polizia di Stato ha trovato, anche quest’anno, la partnership di Unicef grazie alla quale il ricavato della vendita è stato devoluto al Comitato Italiano Unicef Onlus per sostenere il progetto “Sud Sudan – protezione per i bambini vittime dell’emergenza umanitaria” al fine di garantire protezione e istruzione di base ai bambini sfollati.


Dal 2001 a oggi, grazie a questa consolidata partnership, sono stati complessivamente raccolti più di 2 milioni di euro e completati diversi progetti, di cui alcuni a sostegno dell'infanzia e contro lo sfruttamento dei minori, sessuale e lavorativo, in molti stati africani come Cambogia, Benin, Congo, Guinea, Repubblica Centro Africana.
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Il Messaggero